EURO2020: il gruppo fa la differenza

La vera differenza rispetto alle altre nazionali è il grande gruppo che il commissario tecnico, Roberto Mancini, è riuscito a creare nel corso delle qualificazioni all’europeo. Ci ha caratterizzato sin dall’inizio della manifestazione e si vede in campo, quando dopo un gol vanno ad esultare tutti e dieci i giocatori di movimento insieme, e fuori, quando in panchina Barella decide di infastidire Locatelli o quando Jorginho gira un video di Berardi e Donnarumma chiusi fuori dalla stanza in albergo.Non c’è un solista, qualcuno che tenta la giocata ogni volta che gli si passa la palla, in campo ci sono sempre undici giocatori che rischierebbero la vita l’uno per l’altro. Glielo si legge negli occhi dall’inizio della partita, quando è l’ora di cantare l’inno di Mameli, nella battuta finale, all’urlo in coro di “l’Italia chiamò, SI”, si vede nei volti dei calciatori la voglia di combattere insieme e portare in alto il colore azzurro. L’hanno notato tutti, tanto da commentare sui social quanto gli azzurri ci mettano passione.

Ph. Uefa EURO2020, Facebook

A differenza delle prime due partite, contro il Galles sono andati in campo otto giocatori diversi rispetto alla formazione che ha cominciato con la Svizzera, titolari dal primo minuto Pessina, Bernardeschi, Chiesa, Belotti, Bastoni, Emerson Palmieri, Toloi e Verratti, giocatori che avevano calcato poco o nulla il campo. Sono stati poi inseriti in corso d’opera anche giocatori che fino a quel momento non avevano mai giocato, come Raspadori, Castrovilli e Sirigu.

Una storia bellissima, con il primo convocato da Mancini dopo una strepitosa stagione al Sassuolo, Sirigu alla sua ennesima prestazione in nazionale, forse sarà la sua ultima partecipazione alle manifestazioni internazionali. E alla fine Castrovilli, che non doveva nemmeno essere convocato, ma grazie all’infortunio di Pellegrini (a cui auguriamo pronta guarigione) il giorno prima della “partenza” degli europei, il CT ha deciso di contare su di lui, grazie anche alla buona stagione disputata con la Fiorentina, uno dei pochi a salvarsi in un anno così difficile.

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Ph. Nazionale Italiana di calcio, Facebook

È proprio grazie a questo gruppo che l’Italia ha vinto anche contro il Galles, portando a casa il primo posto nel girone e soprattutto l’imbattibilità, solo gli azzurri sono riusciti a mantenere la porta inviolata per così tanto tempo.

Se si volesse trovare un punto di squilibrio in questa squadra non si troverebbe, perché in tutte e tre le partite l’Italia ha dimostrato di essere abbastanza forte in tutti e tre i reparti, non parlando della porta visto il poco sforzo di Donnarumma in queste tre partite. Ci sono giocatori che fanno la differenza nelle proprie squadre in ogni ruolo, partendo da Bonucci e Chiellini, ormai veterani, passando per Jorginho e Verratti, che danno solidità al centrocampo, arrivando a Immobile e Insigne, sempre pericolosi nelle prime due partite.

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Ph. Nazionale Italiana di calcio, Facebook

Grande protagonista dell’ultima partita è stato Matteo Pessina, dopo una stagione da rivelazione all’Atalanta, con l’addio del Papu Gomez, ha dimostrato di poterne prendere le veci. Come ha fatto vedere con la nazionale, può essere pericolosissimo, ha segnato il gol del vantaggio, rischiando di raddoppiare qualche minuto dopo. Coronamento di una stagione bellissima che fortunatamente non è ancora finita, perché sabato prossimo andremo in campo contro l’Austria e sarà già da dentro o fuori.

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Ph. Nazionale Italiana di calcio, Facebook

Adesso si sa chi sarà il prossimo avversario, sicuri che la nazionale scenderà in campo con lo stesso spirito con cui ha affrontato le prime tre partite, forse con un animo ancor più combattivo, sperando che il popolo italiano continuerà a cantare anche a distanza.

Il prossimo appuntamento è quindi sabato 26 giugno a Wembley, uno degli stadi più belli di Londra, teatro di partite importantissime, casa di chi solo qualche giorno fa ha screditato la nazionale, come Gary Neville e Patrick Vieira, dicendo che uscirà subito e non arriverà fino in fondo. E allora si mettano queste dichiarazioni negli spogliatoi degli azzurri in modo da dargli ulteriori motivazioni per portare avanti un popolo intero. La prossima volta che canterete l’inno di Mameli cantatelo un po’ più forte, bisogna far vedere la passione del popolo italiano a chi ha avuto il coraggio di denigrarci. Sempre Forza Azzurri!

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