Siamo arrivati ormai ai quarti di finale della competizione, con le due parti del tabellone che hanno rinunciato alle migliori compagini, come Francia, Germania e Portogallo, per far posto a quelle che nessuno si sarebbe aspettato: Danimarca, Repubblica Ceca, Ucraina. Dei due rami del torneo quello più difficile sembra proprio essere quello dell’Italia, pronta ad affrontare un avversario insidioso come il Belgio.

L’ultimo scontro è andato in onda durante i gironi di EURO2016, in panchina c’era Antonio Conte, una rosa quasi completamente diversa, tranne qualche elemento come Chiellini, Bonucci e Florenzi, ma la stessa voglia di andare avanti. Quella partita venne decisa dal gol di Giaccherini, pupillo del tecnico ormai ex Inter, e da Graziano Pellè. Il mordente di quella squadra fu proprio il commissario tecnico, in grado di valorizzare giocatori di livello inferiore rispetto a quelli delle dirette avversarie del girone, tra cui la Spagna, battuta con due gol di scarto inaspettatamente dagli azzurri, e il sopracitato Belgio.

Oggi l’Italia sembra possedere un livello tecnico più alto dell’ultima esperienza continentale, anche se non ha evitato di mostrare i suoi limiti proprio contro l’ultima avversaria, l’Austria. I primi novanta minuti sono stati al cardiopalma, quel gol annullato è stato un barlume di speranza negli occhi degli italiani, che già vedevano la loro nazionale condannata ai peggiori titoli il giorno dopo, destino dei transalpini qualche giorno a seguire. L’entrata di Chiesa e di Pessina ha spezzato la partita, dando molta più dinamicità al centrocampo e rapidità in attacco. Il gol fenomenale del figlio d’arte e la rete del trequartista atalantino hanno permesso all’Italia di poter andare avanti, insieme la parata di Donnarumma durante il secondo tempo supplementare, probabilmente a freddo, vista la poca pericolosità degli austriaci.

Negli ultimi due anni si è vissuto con l’angoscia di un nemico invisibile, con la paura e il dolore per la perdita di più di centomila persone. È dall’inizio dell’europeo però che sembra che in Italia ci sia di nuovo fervore, con i maxischermi organizzati nelle piazze e qualche festeggiamento dopo le partite. Già dopo l’ultimo match si è iniziato a sentire quel rumore nelle strade che non sentivamo da tempo, che ci accompagnò per tutta l’estate del 2006 e per buona parte del 2012. Mancava l’emozione delle partite da dentro o fuori, di quell’ansia che ti assale prima della partita, che si scarica alla fine dell’inno, con quel grido unito di popolo, ma che rimane durante la partita in attesa che succeda qualcosa.

Questo viaggio iniziato nella nostra Capitale, passato da Londra, arriva oggi nell’Allianz Arena di Monaco, uno degli stadi più belli del mondo. Sarà Belgio-Italia, saremo messi alla prova in una delle partite più interessanti del torneo. Dopo i vari dubbi sembra che Kevin De Bruyne e Eden Hazard saranno della partita, ma si ha la certezza che gli azzurri non abbasseranno la testa a nessuno e affronteranno quest’avversario come hanno fatto con i primi quattro, dimostrando i loro valori in campo e cercando di ribaltare il pronostico che da l’Italia come sfavorita. Nell’attesa che parli il campo, sempre e comunque Forza Azzurri!