Firenze, TESTO [Come si diventa un libro]. Tre giorni dedicati all’editoria

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Dal 25 al 27 febbraio si è svolto, alla stazione Leopolda, TESTO [Come si diventa un libro], l’evento e progetto editoriale più atteso di Firenze e non solo. Per la prima edizione sono stati registrati quasi diecimila visitatori in «una dimensione di intesa e sinergia tra le case editrici, grandi e piccole» come ha commentato all’ANSA Agostino Poletto, amministratore di Stazione Leopolda e direttore generale di Pitti Immagine. 

Ciò che colpisce particolarmente è proprio questo aspetto: grandi o piccole case editrici non v’è differenza. Spesso si predica questo ma si finisce per demarcarle socialmente, relegando le indipendenti a piccoli stand agli angoli dei padiglioni e lasciando, invece, le aree più grandi ai grandi gruppi e marchi editoriali. Il conTesto di questo salone è stato piuttosto diverso. 

Alla Leopolda è stato ricreato il ciclo di vita del libro, attraverso un percorso in“sette stazioni”: ogni stazione (il Manoscritto, il Risvolto, la Traduzione, il Segno, il Racconto, la Libreria, il Lettore) rappresenta una fase della vita del libro: dal lavoro dello scrittore, a quello degli editor, traduttori, grafici, promotori e librai, fino al lettore. Nessuno è escluso e, nei percorsi, ci si poteva imbattere in qualsivoglia tipo di casa editrice, senza che vi fossero differenze. Ognuno aveva lo stesso numero di libri e lo stesso potenziale di appeal nei confronti del lettore senza che questo fosse influenzato in alcun modo e senza che questo si trovasse a naufragare tra pile di libri. 

Gli eventi si sono svolti in aree non troppo grandi, così da poter creare un ambiente più colloquiale con l’interlocutore che, frontalmente, spiegava la propria idea, il proprio progetto, il proprio libro o il proprio workshop: perché TESTO è stato anche un portale di esperienze multimediali, volte all’apprendimento e alla riproduzione di contenuti editoriali. La scelta di non far pagare il biglietto all’entrata ma di limitare gli spazi con un sistema di prenotazioni ha fatto in modo che gli spazi fossero sempre ben distanziati, pur mantenendo piene le sale. La partecipazione dei grandi nomi è stata sicuramente apprezzata ma a molti non sarà sfuggito che quasi tutti gli eventi sono stati sold out

Così mentre TESTO decostruisce i codici della vecchia editoria, unendo e intrecciando le vite dei lettori con quelli dei lavoratori della filiera, l’Italia vive finalmente di quella ritrovata voglia di far comunità – specie in tempi bui come questi – e di farla tramite la cultura. La stagione dopotutto è appena cominciata e mentre Milano si prepara ad accogliere – finalmente dal vivo – gli ospiti di Book Pride e Torino termina i suoi preparativi per il Salone Internazionale del Libro a maggio, Firenze trova il suo modo di imporsi sulla scena promettendo che, annualmente, rinnoverà la sua sfida a migliorarsi. 

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