Giorni di un futuro passato

Gli azzurri perdono contro la Macedonia, saremo ancora spettatori ai mondiali

Sembra di essere tornati indietro di quattro anni, una disfatta che non si aspettava nessuno. Dopo aver vinto la sedicesima edizione dei campionati europei la nazionale azzurra cade nelle qualificazioni al mondiale invernale. Si dava per certo il passaggio contro la Macedonia, lasciando l’ansia vera e propria per la partita contro una tra Turchia e Portogallo, ma nello sport come nella vita nulla è certo finché non succede e la disfatta azzurra ne è il pieno esempio.

La partita

A livello tattico la partita è stata a senso unico, con l’Italia costantemente nella metacampo macedone senza concretizzare le occasioni, sprecando ben sedici calci d’angolo e svariate occasioni eclatanti. Si è percepito un alone di superficialità, viste anche le prestazioni a cui ci aveva abituato la nazionale soltanto qualche mese fa, quando in campo combatteva per portare a casa qualcosa di insperato su ogni pallone, senza riguardo per nessuno. Le occasioni della Macedonia sono state veramente poche, quella più eclatante è arrivata proprio nel momento in cui nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Con la maggior parte dei tifosi ormai rassegnati ai supplementari, in una partita che avrebbe dovuta essere chiusa molto prima, dopo un tocco dubbio di mano per sistemare il pallone, lo stesso uomo che ci condannò agli spareggi contro la Svezia nel 2017, Aleksandar TraijKovski, spedisce un tiro da poco più di venti metri alle spalle di uno svogliato Donnarumma, che su un tiro del genere ci si aspettava avrebbe potuto fare molto di meglio.

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Credit. Football Federation Macedonia, Facebook

Tutto fa pensare ad una mancanza di umiltà

Subito dopo la vittoria di Euro2020, in seguito ai vari festeggiamenti, si è iniziata a percepire una vena di presunzione tra le fila della nazionale italiana, a differenza di quanto possa affermare il commissario tecnico, che prima della partita di ieri aveva postato una foto inneggiando all’umiltà e alla convinzione. Atteggiamenti completamente improduttivi per una qualificazione al mondiale che manca ormai da più di quattro anni e mancherà ancora, almeno, per altri quattro, con l’ultima edizione giocata che fu quella del 2014 in Brasile.

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Credit. Nazionale Calcio, Facebook

Gli azzurri non sono questi

Per una nazione legata al calcio come l’Italia tutto questo sembra qualcosa di improbabile, l’ultima edizione cui valse la pena vedere fu proprio quella da cui uscimmo campioni, quella del 2006. Era completamente un’altra generazione, altri tempi nemmeno troppo lontani, ma una nazionale complementare con alcuni elementi davvero fenomenali. C’era l’arroganza e la cattiveria agonistica di Gattuso, De Rossi e Materazzi, ma c’era anche l’inventiva e la tecnica di Totti e Del Piero, la cattiveria sottoporta di Gilardino e Toni, la velocità di Zambrotta e Grosso e il carisma di Cannavaro e Buffon. Era una generazione di fenomeni, ma anche di persone “normali” che con la grinta e la convinzione costruirono una carriera e vinsero un mondiale. Oggi manca questo, qualcosa che si è visto a sprazzi la scorsa estate, ma che è mancato completamente durante l’inverno.

File:Italy vs France 2006.jpg
Author David Ruddell

Sembra che vincere non faccia bene all’Italia, dopo il 2006 e dopo la vittoria dell’estate scorsa la nazionale ha perso completamente il piglio e la voglia di vincere, obbligandoci a vedere per la seconda volta consecutiva un mondiale da spettatori. Quattro anni fa si aspirava ad una rinascita del sistema dopo il tracollo contro la Svezia, adesso si spera solo che il calcio migliori e che la nazionale prima o poi tornerà dove merita di essere.

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