È andato in onda durante questo weekend il GP di Francia, si è tornati su pista dopo la serie dei due circuiti cittadini. Già dal sabato si sono avute emozioni forti, con due bandiere rosse nelle prime due sessioni, una Ferrari che ha rischiato di non entrare in Q3 con Leclerc e una terza sessione di qualifica giocata al millesimo tra le prime due scuderie del mondiale.
Qualifiche
Le qualifiche, andate in onda sabato alle 15, avevano delineato una griglia di partenza con il quartetto dei piloti Mercedes – RedBull in testa e le dirette concorrenti per il terzo posto nel mondiale costruttori a seguire. Ferrari che, come al solito, si dimostra competitiva sul giro secco portando Sainz al quinto posto, in netto miglioramento rispetto alle gare passate, e Leclerc in settima, in difficoltà sul tracciato francese, in particolare nel secondo settore. Gasly sesto tra le due rosse, chiudono la top-ten le due McLaren alternate da Alonso.
Da sottolineare inoltre il primo accesso in Q2 per Mick Schumacher, che alla fine del Q1 ha dovuto però ritirarsi dopo aver piazzato la macchina in barriera, partendo comunque quindicesimo in gara.
La gara
Nella notte tra il sabato e la domenica è piovuto sul circuito francese, rendendo indecifrabili i dati sul consumo delle gomme e inutili le valutazioni fatte fino a quel momento. Un circuito freddo e troppo pulito che ha rischiato di compromettere le strategie di quasi tutte le scuderie.
Sin dall’inizio la gara è stata avvincente, Max Verstappen subito in difficoltà alla seconda curva, si è ritrovato costretto a prendere la via di sicurezza e quindi a lasciare la prima posizione a Lewis Hamilton, con i rispettivi compagni che facevano sostanzialmente da scudo alle loro spalle. Il passo gara delle due macchine è comunque rimasto inarrivabile, piazzando tra la RedBull di Perez e la Ferrari di Carlos Sainz un divario di circa dodici secondi in meno di venti giri.
La Ferrari, che venerdì era sembrata averne anche nel passo gara, ha presentato un elevato consumo delle gomme, con alta presenza di “graining”, ossia delle macchie sulla superficie della gomma che dimostrano l’alto degrado del battistrada, andando solamente a peggiorare le prestazioni delle vetture; in particolare in questa gara si è presentato nella maggior parte dei casi nell’anteriore sinistra. La rossa di Maranello ha quindi cambiato la strategia per Leclerc, facendolo rientrare circa cinque giri prima del previsto, cambiando la mescola, passando dalla gialla (soft) alla bianca (hard). Inizialmente è sembrato di avere dei risultati, con il monegasco che ha girato sui tempi dei primi quattro, ma non appena ha iniziato a degradarsi la gomma, nonostante gli ottimi giri e l’essersi ritrovato davanti al compagno di squadra e i diretti concorrenti dopo i rispettivi pit-stop, la rossa ha iniziato a soffrire con entrambe le macchine, finendo undicesima con Sainz e addirittura sedicesima con Leclerc. Le McLaren invece sono andate entrambe a punti e si sono riprese il terzo posto in classifica costruttori, una completa disfatta per la scuderia italiana.
Duello al vertice
La gara dei primi quattro è stata molto avvincente, con una continua sfida di tattica tra le due squadre.
Dopo l’errore, l’olandese della RedBull ha dimostrato grande maturità. Invece di disperarsi e mollare ha continuato a martellare, cercando sempre più l’accosto alla Mercedes in testa. Ruolo chiave per il sorpasso ha giocato il primo pit-stop di entrambi i rivali al titolo iridato.
La scuderia austriaca ha richiamato il suo primo pilota ai box al diciannovesimo giro, nonostante i tre secondi di distacco dal leader della gara, tentando l’undercut, ossia un giro molto veloce per ritrovarsi davanti nel pitstop del diretto rivale.
Nel giro seguente è rientrato Lewis Hamilton, completamente controvoglia, sapendo di avere ancora alcuni giri sulle gomme in uso. L’entrata anticipata è costata la posizione al pilota, con Verstappen che per ritrovarsi davanti ha dovuto fare un terzo settore fuori dal mondo, dimostrando ulteriormente la sua crescita.
Per l’altissimo degrado delle gomme l’olandese è stato richiamato ai box per rimontare un set di gomme gialle dopo dodici giri dalla prima sosta. Scelta azzeccatissima per il muretto RedBull, che con la differenza di gomma ha ripreso entrambe le Mercedes, superando prima Bottas e poi Hamilton nel punto più veloce del circuito. Vincendo così la gara e aumentando il divario in classifica tra i due. La griglia finale nelle prime tre posizioni ha recitato: Verstappen, Hamilton, Perez.
Un ulteriore prova di forza dell’olandese, fermato solo dallo scoppio della sua posteriore sinistra a Baku, in netto controllo a Monaco. Non è più il pilota scontroso e quasi infantile che avevamo imparato a conoscere gli anni passati, al minimo errore non si scopone, abbassa la testa si rimette sotto e cerca di nuovo la vetta della classifica. Forse qualcuno ci sta riuscendo, forse SuperMax ha messo in crisi il “re”, Lewis Hamilton.