Il governo giallorosso ci sarà. E sarà una fortuna per Salvini

Alla fine un governo lo faranno. Nascerà l’esecutivo giallorosso, (Rousseau permettendo) come già ribattezzato, o anche detto Conte 2 per i nostalgici della Prima Repubblica. Faranno un governo perché l’altra strada di questo incrocio di crisi estiva sarebbe stato il voto. Questa ipotesi avrebbe allettato Zingaretti, ma non Renzi. E nel Pd, è noto, i gruppi parlamentari parlano ancora fiorentino. Sarà stato anche per evitare la scissione renziana, solo rinviata, che Zingaretti abbia ceduto su tutta la linea. Lo ha fatto anche Renzi, in verità, mandando in soffitta l’hastag #senzadime che accompagnava i suoi immancabili post social contro un’eventuale alleanza giallorossa. Ma la politica ormai è fluida: nel pensiero, innanzitutto. Anche il si ad un Conte 2, dopo la predica di ‘’discontinuità sui nomi’’ difatti, è solo il mattoncino di un palazzo che il segretario dem è stato costretto, contro la sua stessa volontà, a costruire. Giorno dopo giorno, riunioni, vertici, direzioni, assemblee e lunghe telefonate. Alcune anche trasversali di inizio Agosto, quando il capo dem sperava che il #senzadime renziano potesse durare ancora qualche settimana. 

Niente da fare: alla fine il matrimonio tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico s’adda fare. È la via d’uscita di un’afosa ed imprevedibile crisi di governo. Ma un nuovo governo lo vogliono Renzi e Grillo, conviene a Conte e non dispiace affatto a Fico. La vera fortuna, però, sarà per Matteo Salvini. Una macchina da opposizione (e piazza) formidabile. Ed ora che i grillini saranno alla seconda esperienza di governo, il campo dell’opposizione sarà completamente libero. E sarà occupato, in altezza e larghezza, proprio dalla Lega salviniana. Ne avrà di argomenti, non solo di merito ma anche di metodo. Le lunghe diretta Facebook di questi giorni sono solo un piccolo antipasto. Salvini ha una prateria, questo è chiaro. I giallorossi hanno una montagna da scalare: la vetta potrà essere tra tre anni e mezzo. Ma anche molto prima. Salvini corre in piano, i giallorossi in salita. Ed è una differenza che si farà sentire. Prima o poi, quando saranno gli italiani a dire la propria.

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