Il ponte tra giovani e aziende, l’ambizione di Agol è realtà

Tra una riunione e l’altra incontriamo in macchina, virtualmente, Pierangelo Fabiano, presidente uscente di Agol, Associazione Giovani Opinion Leaders, realtà che mette in contatto giovani studenti e professionisti con il mondo della comunicazione, sempre più diversificato e in continuo cambiamento.

Alla base di Agol ci sono le persone, e il ritorno in presenza è stato per noi il segnale di ripartenza.” Il settimo Premio Agol, tenutosi lo scorso 4 novembre a Roma, segna la cesura con il 2020: “L’evento di quest’anno, con il pubblico in presenza, ha avuto tutto un altro sapore e un’altra emozione: solo così possiamo dare spazio all’attività di networking e ai momenti di socialità indispensabili per il nostro progetto.” Protagonisti del settimo Premio Agol anche Ferruccio De Bortoli, con il premio alla carriera, e Giovanna Botteri con lo speciale story-telling, in virtù dell’obiettivo dell’associazione di favorire il dialogo intergenerazionale.

Sempre maggiore attenzione su un problema tutt’altro che risolto: il divario tra formazione e inserimento nel mondo del lavoro, in cui i giovani sono, troppo spesso, inascoltati. “Il Premio nasce proprio per colmare il gap tra istruzione e mondo del lavoro. Il contest mette in contatto diretto studenti e professionisti e vuole essere quel collegamento che permette ai giovani di mettersi in evidenza.” Il contest, infatti, consiste nel progettare attività di comunicazione in risposta alle necessità che le aziende sponsor del Premio esprimono: “È un modo per avvicinare lo studente al mondo del lavoro in maniera pragmatica e meritocratica.”

Problema che colpisce anche le aziende, che, nonostante abbiano “esigenza e voglia di coinvolgere i giovani nel cambiamento epocale che stiamo vivendo, in cui c’è bisogno di persone con competenze digitali sempre maggiori e dinamiche”, incontrano grandi difficoltà “perché mancano i contesti in cui mettersi in contatto con risorse giovani e valide.” Obiettivo chiave di Agol è, appunto, accorciare questa distanza, facendosi canale tra università e aziende: “Diamo la possibilità di fare quel salto di qualità attraverso un inserimento attivo nel mondo del lavoro ancora prima della laurea.”

Dalle parole ai fatti. Da sette anni ormai il Premio dà la possibilità a tanti giovani, studenti e lavoratori, di specializzarsi e vedere i propri progetti concretamente realizzati dalle aziende. “Per noi è sempre una grande soddisfazione vedere vincere i ragazzi, sapendo che nel nostro piccolo diamo il nostro contributo a una società che cambia costantemente.”

Comunicazione in senso lato: dallo story-telling, passando per le relazioni istituzionali, ai social media. Un mondo in continua evoluzione con cui è difficile rimanere al passo. Quindi, quali competenze deve avere un bravo comunicatore oggi per il lavoro di domani? “Un giovane che si approccia a questo mondo deve essere prima di tutto curioso e sempre attento e reattivo ai cambiamenti.” Ma non solo. Le apparenze ingannano, si sa. E il mondo della comunicazione, seppur semplice dall’esterno, per conoscerlo “bisogna studiare, essere pragmatici e allo stesso tempo intraprendenti, perché bisogna fare propri i trend del momento e, perché no, crearli.”

Purtroppo, nessuna anticipazione per l’ottavo Premio Agol. Ma, almeno, abbiamo estrapolato qualche consiglio utile che non passa mai di moda: “Essere innovativi e coraggiosi, non avere paura di fare qualcosa che non sia già stato fatto; pensare in maniera multicanale, non seguendo una strada con un solo mezzo, ma mettere insieme tutti gli strumenti oggi a disposizione con una buona dose di creatività.” A questo punto non ci resta che aspettare (o partecipare).

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