Maltempo, Emilia Romagna in ginocchio tra alluvioni e vittime. A rischio, di nuovo, anche la regione Marche

Il maltempo sembra non voler dare tregua all’Emilia Romagna, dopo l’alluvione che aveva colpito la regione solo il 2 maggio scorso, ieri lo scenario si è ripetuto e le prevenzioni messe in atto sembrano non aver dato i risultati sperati. 

In poco più di 24 ore è caduta la quantità di pioggia che, normalmente, dovrebbe scendere durante tutto l’arco della primavera. Questo ha portato svariati fiumi e affluenti a esondare e invadere le città.

Per la precisione, sono esattamente 14 i fiumi esondati tra ieri e oggi: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana e Ronco. 

Lo stesso è accaduto al mare che, nel giro di qualche minuto, ha raso al suolo tutto il lavoro svolto dai gestori degli stabilimenti balneari in preparazione all’imminente stagione estiva. La protezione civile ha diramato un’allerta rossa e consigliato all’intera popolazione di non uscire se non in caso di estrema necessità e di spostarsi, ove possibile, ai piani alti delle abitazioni e dei palazzi in quanto i piani bassi risultano essere i più colpiti dall’acqua. 

Il vice capo Dipartimento Protezione Civile Titti Postiglione ha dichiarato a Rai News: “È complessa la viabilità, con molte strade allagate, gli spostamenti sono difficili se non con mezzi attrezzati, ci sono problemi anche sulla viabilità nazionale, si consiglia di evitare alcune arterie e sono sconsigliati i movimenti da sud. C’è l’interruzione dei servizi ferroviari regionali e tutta la tratta adriatica deviata sulla tirrenica; l’invito è adottare misure di massima cautela, l’emergenza non è assolutamente finita, bisogna ascoltare le indicazioni, le operazioni di soccorso possono essere complesse e mettere a rischio i soccorritori”. 

Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci a Radio 24: “Tutto quello che andava fatto è stato fatto, 6 colonne mobili regionali sono presenti in Emilia Romagna, circa 5 mila sono le persone evacuate alcune per prevenzione, altre per evacuazione coatta, altre volontaria. Ma potrebbero anche essere di più. Siamo pronti a intervenire come Governo. Già abbiamo deliberato 10 milioni per le prime spese e le prime urgenze. Poi va fatta una ricognizione attenta sugli argini da ricostruire e il sistema idraulico da modificare”. 


Il bilancio, in continuo aggiornamento, parla per ora di 5 vittime e 4 dispersi nella provincia di Forlì-Cesena. 

Non va meglio nelle Marche, reduci dall’alluvione che il 15 settembre scorso aveva cagionato la morte di 12 persone. 

A Pesaro ha esondato il torrente Genica, a Senigallia è sorvegliato speciale il fiume Misa e nella provincia di Fano si presta particolare attenzione ai fiumi Metauro e Foglia e al torrente Arzilla. 

Nella regione, per ora, la situazione sembra essere sotto controllo e non si registrano vittime e dispersi. 

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