The pink squad: Mara Carfagna, la nuova leader dei moderati?

Mara Carfagna -prima concorrente di Miss Italia, poi conduttrice tv, ora vicepresidente della Camera dei deputati- può tranquillamente essere paragonata a qualunque giovane donna o uomo che oggi giorno abbia voglia di mettersi in gioco e che, ad un certo punto della sua vita, decida di cambiare completamente carriera.

Nonostante il suo trascorso nel mondo della Tv o, forse, grazie a questo, una giovane Carfagna riesce ad essere eletta deputato della Repubblica nella circoscrizione Campania, confermando la sua grande influenza nella regione natia, e nominata Ministro delle Pari Opportunità durante il IV governo Berlusconi. Durante questo periodo, molti giornali italiani e stranieri la eleggono “la più bella ministra del mondo”: fanno scalpore la sua bellezza, il suo rapporto con Berlusconi e le sue ambigue posizioni sugli omosessuali.

Oggi, la Carfagna è, però, vicepresidente della camera e non si fa scrupoli a rimproverare il suo ex alleato di coalizione, Matteo Salvini, né a pubblicare meme su Instagram riguardanti Luigi Di Maio. Ha conquistato un consenso trasversale e sincero, posizionandosi come un reale argine contro le politiche sovranistiche, populiste e anti-sistema del governo giallo-verde. Non appare nei talk show, né urla contro i suoi avversari: parla e cerca consenso, cercando di rappresentare qualcosa di diverso nel panorama dei nostri governanti “strilloni”.

La cosa che stupisce di più sono gli endorsement che arrivano alla Carfagna da politici, elettori e simpatizzanti del Partito Democratico, come se questi rintracciassero in lei un naturale alleato contro questo governo aspramente avverso. Addirittura, vista la sua nuova padronanza dello scenario politico e della reputazione positiva creatasi, da alcuni commentatori politici è vista come il delfino di Forza Italia, il futuro leader dei moderati di destra di italiani.

Tutto ciò è esemplare di come nel giro di appena sette anni sia cambiata la percezione che abbiamo di Mara Carfagna -quasi invisa, giudicata troppo velocemente e schernita per i suoi trascorsi nei concorsi di bellezza e in Tv-: oggi è vista come un leader di spicco del suo partito. È una donna che è stata in grado di superare la poca stima nei suoi confronti, di rimboccarsi le maniche e di creare intorno a sé un consenso positivo che non fosse direttamente riconducibile al suo aspetto fisico.

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