NBA: Manu Ginobili ”El Contusion”

Se in Italia chiedete qual è lo sportivo argentino a cui sono più legati, il 90% della popolazione risponderà Diego Armando Maradona. E la risposta sarebbe anche scontata, ma non per tutti. No, perché in Italia pochi anni dopo “El Pibe de oro” ne arrivò un altro, che odiava il calcio.

L’inizio in Italia: Reggio Calabria

Nel 1998 arriva a Reggio Calabria Emanuel David Ginobili Maccari. Firma il suo primo contratto a livello professionistico con la Viola Reggio Calabria. Milita in A2 e centra la promozione al suo primo anno in Italia, portandola in A1. Al termine di questa stagione si dichiara elegibile al draft, viene selezionato alla scelta numero 58 da San Antonio. Rimane però in Italia, ha deciso di scrivere qualche pagina di storia nel basket nostrano.

Al primo anno nella massima serie sfiora l’impresa sportiva, porta i suoi a un passo dalla semifinale dei Play-off. È esplosa una bomba e se ne stanno accorgendo tutti, in Italia e fuori.

Fonte: pagina facebook di Manu Ginobili

La storia scritta con la Virtus

Nell’estate del 2000 bussa alla sua porta la Virtus Bologna. Decide di trasferirsi in Emilia.

I due anni seguenti sono una dimostrazione di onnipotenza. Cresce partita dopo partita, diventa la stella di quella squadra. A fine stagione, la sua prima con la maglia della Virtus, arriverà a vincere campionato, Coppa Italia ed Eurolega, il grande slam.

Il secondo anno sarà un po’ più deludente, vincerà la Coppa Italia, ma sfiorerà gli altri due titoli.

Ormai ci siamo, ha 25 anni e si sente finalmente pronto.

Fonte: pagina facebook di Manu Ginobili

I mondiali 2002

Con la nazionale argentina Manu non si è mai tirato indietro, con questa arriverà a un trofeo molto importante per la carriera di un giocatore. Non sarà però questo mondiale. L’albiceleste gioca una delle migliori competizioni che abbia mai giocato. In squadra con lui ci sono Montecchia, ex compagno a Reggio Calabria e Luis Scola, attuale ala grande del Varese.

A quel mondiale arrivano secondi, perdono in finale contro la Jugoslavia, ma di lì a qualche anno sarebbero arrivate grandi soddisfazioni.

Fonte: pagina facebook Manu Ginobili

L’NBA

Ci sarebbero pagine intere di storia da scrivere per questo giocatore. Ha indossato la casacca di San Antonio per 16 anni, dimostrando ogni volta quanto valesse. All’inizio i commentatori americani non sapevano nemmeno pronunciare il suo cognome, ma non appena videro le sue giocate iniziarono a correggersi. A quanto pare il ragazzo era promettente.

Fonte: pagina facebook di Manu Ginobili

Tecnicamente sa fare tutto, ma lo fa in modo diverso. È mancino, è lievemente scoordinato. Sembra fare sempre la stessa mossa quando attacca il ferro, ma ogni volta la fa in modo diverso per superare il difensore che si trova davanti. È un acrobata, mette dei tiri in volo che sono al limite della fisica e dell’aerodinamica. Quando sembra complicarsi la vita per noi, per lui se la sta solo semplificando e te lo dimostra quando la palla scende dalla retina.

Convince Popovich a dargli minuti, non ci mette tanto a guadagnarseli. Ma quando arriva Tony Parker in squadra, un altro pezzo di un puzzle bellissimo che si è formato in Texas, il coach vede che la squadra rende di più quando lui parte dalla panchina. C’è chi non lo avrebbe mai accettato, ma la sua voglia di vincere è superiore a tutto, accetta, e farà benissimo.

Il primo titolo con San Antonio, perché ce ne saranno quattro, arriva nel 2003, al suo primo anno in NBA. Quello che lo incornicerà tra i migliori della lega sarà però il secondo. Nel 2005 arrivano in finale contro i campioni in carica di Detroit. Per tutta la serie dà continua dimostrazione della sua padronanza del gioco. Alla fine della serie, che si concluderà in sette gare, viene dato il premio di MVP a Tim Duncan, ma tutti sanno a chi sarebbe dovuto andare, anche lo stesso caraibico.

Fonte: pagina facebook di Manu Ginobili

Atene 2004

Come detto prima finalmente arrivano le soddisfazioni in nazionale. Va alle Olimpiadi con gli stessi compagni dei mondiali.

Il bello dello sport è che c’è sempre, prima o poi, un punto di ritorno. A quell’olimpiade ci siamo anche noi, sono gli anni migliori del Basket Italiano.

La finale sarà proprio Argentina-Italia. L’argentina ci arriva battendo i precedenti campioni olimpici, gli USA, come al solito non l’ultima delle squadre. L’Italia ci arriva battendo la Lituania.

La finale sarà un dominio totale Albiceleste, con Scola e Ginobili che spaccano la partita.

L’Argentina è medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene del 2004.

Fonte: pagina facebook di Manu Ginobili

Gli altri due titoli e il ritiro

Avrà il tempo di vincere ancora due titoli, uno nel 2007e uno nel 2014, entrambi contro le squadre di quel giocatore che stava pian piano prendendosi la lega, Lebon James.

Nel suo ultimo anno di carriera avrà il tempo di stoppare James Harden da dietro e deciderà di ritirarsi nell’estate del 2018, silenziosamente, in pieno metodo San Antonio. Sarà bellissima la cerimonia di ritiro della maglia, in cui gli verrà dedicato un bellissimo tributo dalla società, per una delle carriere più belle della storia NBA.

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Alfredo Parenti
Sono Alfredo Parenti, aspirante giornalista sportivo, classe 1996 e frequento il corso di Comunicazione Tecnologie e culture digitali presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Ho deciso di seguire la mia vera passione, ho deciso che se avessi fatto qualcosa nella vita sarebbe stato parlare degli uomini di sport, delle loro gesta. In particolare dei giocatori di basket, uomini nobili e dalle storie molto interessanti. Per questo parlerò per la maggior parte di NBA, con aggiornamenti sugli avvenimenti della lega. Ripercorrerò inoltre i grandi avvenimenti e le curiosità sulla meravigliosa storia del gioco, e dei personaggi che l’hanno resa tale. Buona lettura!

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