“Noi vogliam Dio!”, definito il protocollo fra Chiesa Italiana e Governo per le Messe col popolo

“Noi vogliam Dio, Vergin Maria!” Così dice l’inno cattolico di tradizione popolare ben noto nel XIX secolo. Quasi a esprimere un desiderio, un grido di preghiera dei fedeli, che per intercessione della Vergine, esprimono il loro desiderio di avere Dio.

In questi mesi, Dio c’è stato, lo abbiamo potuto vivere nelle nostre case con varie forme di Preghiera e “digiuno”, ma la sua presenza reale nelle specie Eucaristiche non c’è stata per il popolo! Essa è stata possibile solo per i suoi sacerdoti e per i pochi altri fortunati ministranti, a causa della piaga sanitaria che ha colpito la nostra società italiana e globale: il coronavirus.

La Chiesa sì e adattata e ha tenuto, come sappiamo, ben viva la Fede, la Speranza e la Carità, in tutti quei Cristiani Cattolici che desiderano aderire a quell’inno mariano e pontificale: “Noi vogliam Dio!” 

E Dio, che mai ci ha abbandonato, nemmeno un secondo, forse lo reincontreremo presto nella santa Messa per tutti.

Risale al 2 maggio 2020 una nota del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, S.E. Card. Gualtiero Bassetti, che si dice soddisfatto per la condivisione di una comune linea fra Chiesa Italiana e Governo per la ripresa delle Sante Messe e delle varie celebrazioni liturgiche cattoliche.

Ormai alle soglie della tanto sospirata fase due delle norme sul contenimento da contagio covid-19, la dichiarazione recita: “esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà – nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica – di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo”.

Si può dire che si è giunti alla definizione di un Protocollo, ancora emendable e di massima, inerente la ripresa dei riti cattolici, con una gradualità legata alle circostanze epidemiologiche.

Il Cardinale ha ringraziato il Governo con cui non è mancata “un’interlocuzione continua e proficua” in un clima disteso che ha sin da subito portato alla possibilità di officiare le Esequie. E per tale obiettivo la CEI menziona il dialogo intercorso col Ministro dell’Interno e il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.

I Vescovi italiani poi hanno espresso gratitudine per il Ministero della Salute e per il Comitato tecnico-scientifico che in “questa tempesta, inedita e drammatica” si sono sobbarcati di straordinarie responsabilità.

Bassetti ulteriormente ricorda che la Chiesa Italiana ha sofferto le limitazioni, che di fatto hanno impedito la celebrazione al popolo dall’inizio della Quaresima fino a giungere al tempo Pasquale, superandolo.

Pur ricordanso il presule che nessuno ha mai preteso da parte degli enti ecclesiastici alcuna scorciatoia, né si è mai pensato di “appoggiare la fuga in avanti di alcuno”.

 L’auspicio che pare emergere dalle parole di Bassetti  è di continuare ad applicare il principio di responsabilità e precauzione, alla vigilia di quella che la CEI si augura  “essere una rinascita per l’intero Paese”.

Infine, dice il Cardinale, all’Italia intera: “voglio assicurare la vicinanza della Chiesa: ne sono segno e testimonianza le innumerevoli opere di carità a cui le nostre Diocesi e Parrocchie hanno saputo dar vita anche in questo difficile periodo; ne è segno pure la preghiera che, anche in forme nuove, si è intensificata a intercessione per tutti: le famiglie, quanti sono preoccupati per il lavoro, gli ammalati e quanti li assistono, i defunti”.

In sintesi, a quando la riapertura delle celebrazioni “coram populo”?

Risultano verosimili le date delle solennità dell’Ascensione del Signore o della Pentecoste, celebrazioni mobili, cioè la cui data cambia di anno in anno e dipende dalla data in cui è designata la celebrazione della Pasqua di resurrezione. E più nella precisione, si tratterebbe, rispettivamente, delle domeniche 24 o 31 maggio 2020.

Con Lanterna seguiremo gli sviluppi con particolare attenzione alle fonti istituzionali della CEI e del Governo Italiano.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here