Sicilia: da Consigliere comunale a Deputata Regionale: Intervista a Martina Ardizzone, la più giovane parlamentare della XVIII legislatura

La XVIII legislatura – inaugurata lo scorso 10 novembre –  si è aperta con l’elezione di Gaetano Galvagno alla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, il più giovane parlamentare di sempre a ricoprire questo incarico.

Ma il Parlamento Regionale conta al suo interno diversi volti giovani, come i Deputati del Pd Calogero Leanza e Tiziano Spada, la grillina Cristina Ciminnisi e l’ex Iena Ismaele La Vardera tra le file dei “deluchiani”.

La più giovane, con i suoi 27 anni, è la paternese Martina Ardizzone neo eletta Deputata per il Movimento 5 Stelle e Segretaria del Gruppo Parlamentare. 

Già Consigliere Comunale a Paternò e Vice Presidente del Consiglio nella passata legislatura, storica esponente del gruppo pentastellato etneo. 

On. Ardizzone, ci racconti del suo percorso politico e dell’esperienza maturata in questi anni

La mia prima esperienza politica è stata quella di Consigliere Comunale a Paternò.

Sono stata eletta a soli ventun anni e, mi creda, non è semplice per una giovane entrare in un contesto nel quale si respira un’aria quasi gerarchica, nel quale inevitabilmente vivi la dicotomia vecchi/nuovi che non è facile da scardinare. A proposito di questo, ricordo perfettamente che una delle prime frasi che mi fu detta, è stata la seguente: “Ma qua si è sempre fatto così”. Se ci si riflette bene, in fin dei conti è il riassunto di un modo di pensare che ci ha portati, a mio parere, al qualunquismo politico a cui siamo ormai abituati. L’esperienza da consigliere mi ha formata sotto tutti gli aspetti: personalmente, perché ho avuto modo di affinare anche il mio carattere in quell’aula e politicamente, perché da rappresentante di un ente prendi decisioni che hanno una ricaduta diretta sul cittadino.

L’approccio, pertanto, è nettamente diverso da quello da portavoce regionale o nazionale. Penso, per tale ragione, che l’esperienza maturata in qualità di consigliere comunale sia formativa e propedeutica per poter fare un buon lavoro all’interno di istituzioni differenti, come per esempio l’Assemblea Regionale.

Cosa si prova ad essere la Deputata più giovane della legislatura?

È certamente un’enorme responsabilità.

Il Movimento 5 stelle ha dato storicamente vere occasioni ai giovani di incidere politicamente. Penso, ad esempio, a GianinaCiancio, deputata regionale M5S uscente per il collegio di Catania, la quale fu eletta all’ARS anch’ella a soli ventun anni. Nelle ultime settimane ho ricevuto molti attestati di stima da giovani (anche di posizioni opposte alle mie) che hanno apprezzato il mio percorso e che considerano, la mia elezione, un’opportunità per tutti, un faro per una visione politica fresca, innovativa, più smart.

Alcuni articoli parlano di lei e della sua collega Ciminnisicome “Miss Parlamento”, cosa vorrebbe dire a riguardo e soprattutto ha ancora senso parlarne nel 2022?

Penso che continuare a parlarne alimenti una cultura che dobbiamo sradicare: apprezzo le lusinghe ma prescindono dall’impegno a cui sono chiamata. Temo che questo preconcetto estetico limiti le valutazioni sulla mia persona.

Comunque, per quanto mi riguarda, questo mi dà ancora più carica per dimostrare che non sono solo la più giovane o la più carina, ma anche tra le più preparate.

Quali obbiettivi si pone?

Da opposizione, il mio obiettivo sarà quello di innanzitutto di verificare e controllare in maniera intransigente che l’azione politica del governo regionale sia indirizzata alla concretezza e alla trasparenza: abbiamo un’opportunità storica, attraverso la gestione limpida e mirata dei fondi P.N.R.R., di riportare in Sicilia la normalità e già il raggiungimento di questo obiettivo, mi creda, sarebbe rivoluzionario.

A tale scopo è prioritario adeguare infrastrutture e servizi ai tempi in cui viviamo: non si può pensare, alla fine del 2022, in un ottica di mercato globalizzato, di avere infrastrutture, interconnesse al circuito economico, fatiscenti (per usare un eufemismo) come ad esempio, per citarne alcune, strade, ponti, linea ferrata, rete idrica, ecc., perché questo disincentiva inevitabilmente le imprese, esistenti e nuove, ad investire nella nostra regione.

Non mancherà, da parte mia, d’altro canto, neanche la proposta: in primis, mi concentrerò sul tema del sostegno ad imprese e famiglie unito ad un’economia green ed ecosostenibile, soprattutto in questo momento storico di difficoltà socio-economica ed emergenza ambientale; occorre unificare la necessità di avere energia pulita a costo zero con il bisogno, attuale oggi più che mai, di vedere ridotta la spesa per l’energia. Viviamo nella terra del sole; siamo già in ritardo sotto questo punto di vista.

Avanza una nuova generazione, secondo lei ci sarà sempre più spazio per i giovani? 

Me lo auguro. Aggiungo, a tal proposito, di essere rimasta piacevolmente stupita del fatto che ci sono molti volti giovani in aula. Leanza, Spada, La Vardera: credo fermamente si stia affermando un nuovo modo di intendere la politica, quella per i giovani, fatta da giovani

La Regione dovrebbe dare importanza alle Politiche Giovanili con un apposito Assessorato?

Credo la risposta sia scontata, considerato che appartengo all’unica forza politica che lo prevedeva all’interno del proprio programma elettorale, da accorpare all’attuale assessorato del lavoro, proprio in funzione dello slancio che, la nostra terra, deve garantire ai giovani alla vita lavorativa.

La questione giovanile, con tutte le sue sfumature, va attenzionata e trattata come una priorità e, per farlo in modo concreto, il primo passo dovrebbe essere quello di dedicarle un assessorato di competenza.

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