Suppletive Roma, Lorenzo Vanni in campo con un progetto civico

Lorenzo Vanni è candidato alle suppletive del collegio uninominale Roma 1. Imprenditore storico del centro della Capitale s’impegna in un progetto totalmente civico.

Inizierei subito col chiederle come nasce il suo progetto, completamente distaccato dai partiti. Possiamo definirla un candidato di rottura?

Assolutamente no. Io sono per costruire, non c’è niente da distruggere e/o da combattere perché, come insegna la tradizione orientale, bisogna sempre fare i conti con la realtà presente e su quella progettare il futuro. Io sono un candidato del territorio, la mia famiglia vive e lavora nel cuore di Roma da circa un secolo. Nel tempo, nostro malgrado, abbiamo visto il quartiere cambiare e con esso l’intera Italia, che amiamo e che, oggi, ci piace a intermittenza. Siamo il più bel paese del mondo, non dimentichiamolo mai. Dobbiamo lavorare per rilanciare Roma e il suo Centro, insieme a tutto il Paese, perché le problematiche di Roma Centro sono quelle di tutta la Nazione. Pertanto, per tornare alla sua domanda più che di rottura parlerei di discontinuità.

Quando inizia il suo impegno in politica. Quando ha capito che era il momento di iniziare a impegnarsi per “La Cosa Pubblica”?

In verità da sempre, perché anche da adolescente, frequentando con mio nonno e poi mio padre le nostre attività di ristorazione, ho avuto modo di conoscere il mondo intero dai personaggi più potenti e influenti del mondo, ai professionisti, senza escludere nullatenenti e senza tetto e di vivere così le storie più disparate. Questo mi ha aperto la mente, mi ha fatto capire la gente, i loro bisogni. I miei occhi, le mie orecchie hanno avuto modo di sentire, vedere e apprendere a tutti i livelli, acuendo così la mia sensibilità verso i problemi delle persone e del territorio.

Qualora venisse eletto, quali i punti al centro della sua azione politico-legislativa?

La prima iniziativa concreta, alla quale lavorerò sarà un ritorno al passato. Mi spiego meglio. La nostra circoscrizione XVII è stata, a seguito del decreto legislativo “Monti” n.17/2010 n.156, assorbita nel I Municipio diventando così letteralmente terra di frontiera. E cioè essendo il Centro Storico ovviamente ricco di problematiche anche diverse dalle nostre di Prati-Della Vittoria siamo stati dimenticati dalle varie amministrazioni. Pertanto, per ritorno al passato intendo proporre un emendamento detto decreto legislativo al fine di dividere nuovamente il I Municipio e il XVII Municipio al fine di accorpare i territori dell’ex Municipio XVII (Prati – Della Vittoria) con la Balduina, riequilibrando e armonizzando così la gestione complessiva sia del Centro Storico, sia quella dei quartieri a esso limitrofi. 

La seconda iniziativa alla quale lavorerò, è di carattere puramente politico. Proporrò a livello nazionale e europeo, anche alla luce della situazione eccezionale causata da questo virus, che, peraltro, visto anche il radicale cambio di abitudini nelle persone, sta causando il tracollo della piccola e media impresa, degli artigiani, dei commercianti, degli albergatori, dei ristoratori, del settore viaggi, tour operator, compagnie aeree, dei professionisti, l’attuazione di una “Nuova” e più lungimirante politica per rimettere al centro dell’agenda italiana e europea Tutte le Persone, non il danaro. Un’Europa eco-solidale con un vero “welfare” perché dobbiamo garantire realmente il lavoro a tutti, l’assistenza e il benessere di tutte le persone del vecchio continente. Per fare ciò dobbiamo in modo significativo aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie e abbassare quelle sul lavoro vero. Urge poi l’abrogazione del pareggio di bilancio per lo Stato, voluto nel 2009 dal governo Berlusconi, poi attuato dal governo Monti, che, di fatto, ha cancellato la funzione politica dal nostro Paese (con il ripristino del vecchio art. 81 della costituzione).

Roma oggi ha da poco visto l’elezione del sindaco Gualtieri. È fiducioso per il futuro della Capitale?

No. Ciò non perché abbia qualcosa contro l’uomo Gualtieri, ma perché qualunque Sindaco di Roma poco può o potrà fare se vuole modernizzare la città senza avere il totale appoggio di tutte le forze politiche in campo. Serve per ciò una vera volontà trasversale politica al fine di superare i danni provocati dai gangli della burocrazia tecnico –amministrativa per portare avanti, finalmente, tutte le progettualità e le infrastrutture che servono a Roma per competere con le grandi metropoli europee ed internazionali. Senza comunque mai dimenticare che Roma è Roma.

Un suo appello agli elettori: perché dovrebbero votarla?

Per ridare un senso alla politica. Sono più di dieci anni ormai che siamo governati da soggetti non scelti dal popolo. Sono anni ormai che i soggetti presenti nelle liste dei vari cartelli politici (come anche nel caso delle prossime elezioni suppletive in cui sono in lizza) sono scelti dai vertici dei partiti stessi, calati dall’alto e non, come un tempo, scelti dai cittadini.

Ecco votando me, una persona del territorio, un uomo della strada, i cittadini hanno l’opportunità di scegliere, di votare autonomamente e direttamente la persona che conoscono da anni, sempre presente e rintracciabile sul territorio stesso. Insomma, mi pare che i cittadini abbiano una grande opportunità vista la grande  differenza che c’è tra lo scegliere me e una delle persone di apparato che sono in lizza per il seggio in parlamento. Infatti, il mio slogan è: “Io per Tutti, tutti per Noi”.

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