TOKYO2020: L’Italbasket risponde presente

L’ultima volta che la nazionale di basket italiana aveva partecipato alle Olimpiadi si trovava ad Atene ed era il 2004. In questi diciassette anni l’Italbasket ha provato in mille modi a portare qualcosa a casa, vista anche la presenza in squadra di giocatori come Bargnani, Gallinari e Belinelli, atleti che a tratti hanno anche dominato in NBA. Non è mai arrivato nulla di buono però, ci si è sempre fermati alle qualificazioni e raramente si è andato veramente in fondo, tutto questo mentre il movimento italiano della palla a spicchi cresceva.

La delusione del 2016

In particolare, 5 anni fa sembrava che l’Italia potesse riuscire a strappare il biglietto per Rio, con un quintetto titolare di tutto rispetto, in cui a tre giocatori di prima vanno aggiunti Alessandro Gentile e Gigi Datome, giocatori di assoluta esperienza e in panchina coach Ettore Messina. Quell’estate il torneo di qualificazione alle olimpiadi venne inoltre giocato in casa, a Torino. Tutto questo non risultò utile alla causa con l’Italbasket che, dopo aver dominato nei gironi e in semifinale, si schiantò in finale contro la Croazia, spegnendo di fatto il sogno olimpico.


Fonte, Italbasket, Facebook

Beli e Gigi non ci sono stati

La strada per il torneo di quest’anno sembrava molto simile, ma in campo non c’era l’esperienza del passato, o almeno sembrava. Il 28 giugno coach Meo Sacchetti aveva diramato le convocazioni per i dodici che sarebbero rimasti a Belgrado, con l’esclusione ovvia di Gallinari, impegnato nei Play-off NBA. Inaspettato il rifiuto alla convocazione di Datome e Belinelli, stremati da una stagione prolungata che li ha visti protagonisti nell’ultima parte, essendo arrivate le rispettive squadre nelle finali LBA, Olimpia Milano per il primo e Virtus Bologna per il secondo. Molte le critiche rivolte ai due, anche da parte del presidente della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), che ha dichiarato come la loro rinuncia gli sia molto dispiaciuta, sottolineando l’importanza delle olimpiadi.

Questa la lista dei dodici convocati:

Fonte, Italbasket, Facebook

La fioritura di Nico

Le prime due avversarie di questo torneo sono state il Porto Rico e la Repubblica Domenicana, contro cui l’Italia non è sembrata in particolare difficoltà, ma anzi è venuta fuori una figura che presumibilmente avrebbe dovuto avere meno esperienza degli altri, alle prime presenze con la canotta azzurra, ma ha giocato in modo da tale che sembrasse uno dei veterani sopra citati. Si parla ovviamente di Nico Mannion, rookie NBA, che ha scelto la nazionale azzurra proprio lo scorso anno, scelto da Golden State al draft della scorsa stagione, è sembrato avere un passo nettamente superiore agli altri.

Fonte, Italbasket, Facebook

Serbia Dominata

L’ultima avversaria, prima della qualificazione a Tokyo, è stata la Serbia di Milos Teodosic, compagno di Belinelli alla virtus, e Boban Marjanovic, compagno di Melli a Dallas. L’avversaria è sembrata avere il pronostico a favore, visto comunque l’alto tasso tecnico dei giocatori e la fortuna di poter giocare in casa a Belgrado. Forse sarà il periodo, forse la situazione che la nazione ha passato negli ultimi due anni, ma l’Italia non ne ha voluto sapere di cedere ai padroni di casa. Grazie all’esperienza di Pollonara, alla spregiudicatezza di Mannion, al carisma di Melli e all’aiuto del resto della squadra si torna sul palcoscenico delle olimpiadi.


Fonte, Italbasket, Facebook

Sarà bellissimo tifare Italia anche nel massimo torneo sportivo internazionale, in particolare per le generazioni che nel 2004 non avevano avuto l’opportunità di seguire l’evento, vista la piccola età e la scarsa visibilità che aveva il basket in quel periodo in Italia. Adesso però saremo pronti a sostenerli a partire dal 23 luglio, quando li vedremo sfilare nella celebre presentazione dei giochi. Anche nel basket, finalmente, sempre e comunque Forza Azzurri!

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Alfredo Parenti
Sono Alfredo Parenti, aspirante giornalista sportivo, classe 1996 e frequento il corso di Comunicazione Tecnologie e culture digitali presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Ho deciso di seguire la mia vera passione, ho deciso che se avessi fatto qualcosa nella vita sarebbe stato parlare degli uomini di sport, delle loro gesta. In particolare dei giocatori di basket, uomini nobili e dalle storie molto interessanti. Per questo parlerò per la maggior parte di NBA, con aggiornamenti sugli avvenimenti della lega. Ripercorrerò inoltre i grandi avvenimenti e le curiosità sulla meravigliosa storia del gioco, e dei personaggi che l’hanno resa tale. Buona lettura!

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