TOKYO2020: Nicolò Mannion e l’Italbasket, un sogno sin da bambino

È passato solo un anno dall’inizio dell’avventura di Nico in NBA, ma sembra già aver preso le redini della nazionale. Durante il torneo preolimpico ha dimostrato quanto sia cresciuto già in questa singola stagione, vicino a due delle figure che hanno cambiato il gioco negli ultimi cinque anni: Steve Kerr e Steph Curry. Mentre il primo è sembrato apprezzare le doti del giocatore, mettendolo in rotazione per un lasso di campionato, il secondo sta cercando di dargli una mano a crescere, alzando il livello del suo gioco. La storia di Nico però parte da molto lontano, proprio in Italia.

Nel 2001, nei pressi di Siena, portava i suoi talenti Pace Mannion, guardia tiratrice, che dopo aver giocato in NBA, iniziando proprio dai Golden State Warriors, e in Giappone aveva deciso di chiudere la sua carriera nel bel paese insieme alla moglie Gaia Bianchi. È proprio qui che nasce il piccolo Nico, il 14 marzo 2001 a Siena. Dopo la stagione passata in toscana la famiglia Mannion si trasferisce in Sicilia, in provincia di Palermo: il piccolo inizia così a conoscere la passione del padre.

Sin da piccolissimo dimostra l’amore per la palla a spicchi, cresce cestisticamente proprio in Sicilia, per poi trasferirsi in America per le High School, a Phoenix, frequentando la “Pinnacle High School”. Ha proseguito la sua carriera accademica con gli Arizona Wildcats, facendo capire da subito quali fossero le sue doti. Sceglie di frequentare il college solo una stagione, portando i Wildcats alla vittoria della Wooden Legacy e venendo nominato MVP della competizione. Si nomina eleggibile per il Draft NBA 2020 al termine della stagione.

È all’età di 17 anni che sceglie quale sarà la sua nazionale e tingerà la sua canotta di azzurro. Esordisce con la maglia del tricolore il primo luglio del 2018 contro i Paesi Bassi nel torneo di qualificazione al mondiale, che vede gli azzurri eliminati e Mannion con un bottino personale di 0 punti a fine partita.

Il 18 novembre 2020 viene scelto alla posizione numero quarantotto del Draft dai Golden State Warriors, proprio come il papà. Esordisce il 4 gennaio 2021 nella vittoria contro Sacramento, diventando l’ottavo giocatore italiano a debuttare in NBA. A causa delle condizioni poco promettenti della squadra, il coach Steve Kerr decide di mandarlo in G-League, la lega di sviluppo americana, nonostante l’impegno di Mannion fino a quel momento. Dopo un’esperienza di nove partite è stato richiamato in prima squadra, dove si è vista la sua maggiore sicurezza, e ha portato a casa delle buone prestazioni, nonostante la mancata qualificazione dei Warriors ai Play-off.

Il vero Nico però si è visto qualche settimana fa, quando insieme ai compagni di squadra, decisamente determinati e in forma, è riuscito a portare l’Italbasket alle Olimpiadi dopo diciassette anni. Imponente la sua mano sulla partita decisiva contro la Serbia a Belgrado, data da tutti per favorita all’inizio del torneo preolimpico. Quello che conta però non sono i numeri, nonostante la sua prestazione da 24 punti nella suddetta partita, ma il modo in cui il giovane talento ha affrontato tutta la competizione. Sembrava fosse un veterano, prendendo tiri impossibili, mettendoli dentro quasi come il suo mentore a San Francisco.

Ora l’attesa è finita, l’inizio dei giochi olimpici è alle porte. L’Italia giocherà la sua prima partita il 25 luglio alle 6:40 di mattina contro la Germania. A Tokyo è andato anche uno dei giocatori di maggiore esperienza della nazionale, il signor Danilo Gallinari, che dopo la sconfitta nelle East Conference Finals ha deciso di aggregarsi al ritiro di Meo Sacchetti. Tanta la curiosità di vedere giocare insieme questi due talenti, nella speranza di rievocare il cammino del 2004. Dopo aver seguito per un mese gli azzurri del calcio, è finalmente ora di sostenere quelli del basket, con un solo grido unito, sempre FORZA AZZURRI!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here