Verba manent: caso Ranucci, il tritolo non fermerà il giornalismo

C’è un pezzo di Paese che sta tornando indietro, e non parliamo solo di politica o di economia. È un fatto di civiltà. L’attentato a Sigfrido Ranucci (tritolo sotto casa, la figlia passata da lì poco prima) non è soltanto un gesto criminale. Quel tentativo è stato un segnale, cupo e preciso: qualcuno vuole spegnere la voce di chi racconta.

Ranucci è uno dei pochi giornalisti che ha fatto del mestiere d’inchiesta un atto di resistenza civile. Benché attaccato dalla politica, “Report” è diventato nel tempo uno spazio di inchiesta, spesso scomoda, che non si lascia imbrigliare né dai poteri politici né da quelli economici. Colpire lui significa colpire l’idea stessa di giornalismo come servizio pubblico, come presidio di libertà.

Un ordigno sotto casa non è solo una minaccia a una persona: è una bomba piazzata sotto le fondamenta dello Stato. Perché la stampa libera, in democrazia, non è un accessorio. Diremmo piuttosto che è un organo vitale. Quando si tenta di zittire un giornalista, si tenta di ferire la Repubblica.

Sembra di essere tornati agli anni Settanta, quando le auto saltavano in aria e le voci libere cadevano una dopo l’altra. Ma c’è una differenza sostanziale: oggi abbiamo la memoria dei morti accumulati. Peppino Impastato, ucciso dalla mafia perché raccontava la verità su Cinisi, è una ferita che non si è mai rimarginata. Pensiamo a lui, ricordando tutti coloro che, nel fare inchiesta e cronaca, sono caduti per mano infame. Eppure, nonostante tutto, la storia continua a ripetersi.

Non sappiamo chi abbia voluto colpire Ranucci. Ma sappiamo con certezza che chiunque sia non fermerà il giornalismo. Perché fare inchiesta non è un privilegio, ma un dovere. E ogni volta che un cronista viene minacciato, la risposta deve essere collettiva: più libertà, più coraggio, più verità.

Le bombe possono distruggere muri, non certo la coscienza. E finché ci saranno giornalisti che continueranno a raccontare, nessun tritolo potrà mettere a tacere la democrazia.

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