Verba manent: l’etica del rispetto

L’inchiesta è aperta, come pure la ferita. Stresa non sarà più la stessa, agli occhi del mondo e dei suoi abitanti. Lì è avvenuta la tragedia, per negligenza dell’uomo, non per decisione del fato. Chi fa il nostro mestiere ha dato la notizia, l’ha approfondita, ha commentato, ha spedito inviati sul posto, a volte ha anche sfruttato l’onda mediatica per farsi seguire. Qualcuno l’ha fatto meglio, qualcun altro peggio. Bene, ma basta.

Ieri molti giornali, telegiornali ed emittenti hanno pubblicato il video dell’incidente ripreso dalle telecamere interne. “Speciale TG”, “esclusiva TG” et cetera. Sapete cosa c’è di esclusivo? La vergogna. Anzi, neppure quella, perché è stata largamente condivisa. Il diritto di cronaca ha un limite: non basta difendersi dietro la sua egida. Voi, diffusori di informazioni, che avete fatto girare quelle immagini, specchio di vite spezzate, e perfino vantato di avere il filmato, non potete immolarvi a praticanti del diritto di cronaca, giacché siete presto smascherati. Ora spiegateci cosa volevate ottenere, mostrando gli ultimi istanti di vita di 14 persone. Cosa volevate suscitare? Compassione? Tristezza? Sollievo per non essere stati al loro posto? Ebbene, missione compiuta. Ce l’avete fatta. Ma, a tutto ciò, s’è aggiunto lo sdegno, verso una classe professionale, quella giornalistica, che tanto serve al nostro Paese e tanto più dimostra di essere gretta e di facile mercificazione.

D’ora in avanti nelle scuole di giornalismo occorrerà mostrare alcune immagini: non già quelle del fattaccio, bensì quelle di chi l’ha mostrato. Insegnare ai futuri del mestiere che il dolore non è spettacolo, non è business acchiappa-like. È solo, e soltanto, dolore. E come tale va rispettato.

C’è chi lavora come quelli che hanno scelto di spettacolarizzare il dolore e chi, invece, persegue un dogma: l’etica del rispetto.

P.s.: l’immagine allegata alla rubrica è stata scelta volontariamente: nessuno screenshot dei fatti, ma la cittadina di Stresa come dovrebbe essere ricordata. Bella e rispettosa.

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