Wando, la rivoluzione del meta-influencer

Umberto Carpani, 24, e Giulio Lucchetti, 23, sono due giovani designer che hanno avuto l’idea di creare un meta-influencer, di nome Wando (profilo Instagram: https://instagram.com/chiamami.wando?igshid=YmMyMTA2M2Y=). Un personaggio che a tutti gli effetti vive nel Metaverso, dove svolge le sue attività e le sue occupazioni. Abbiamo intervistato Umberto per capire meglio la loro idea e quali potrebbero essere le prospettive del loro progetto.

Innanzitutto come nasce l’idea di sviluppare un progetto che dia vita a un meta-influencer?

Siamo partiti col progetto a fine febbraio, non appena abbiamo pensato di fare qualcosa insieme. Entrambi abbiamo frequentato lo IED a Roma, tutto parte da qui. Giulio lavora all’aspetto di modellazione mentre io curo più la parte creativa/grafica. Il tutto confluisce in un racconto sul profilo Instagram di Wando. La nostra idea era dare vita a un progetto insieme e, avendo sentito parlare di “Lilmiquela”, la più nota meta-influencer al mondo, abbiamo cominciato a pensare di cavalcare quest’onda, anche perché con le nostre capacità sapevamo di essere totalmente in grado di realizzare un progetto simile. Infatti adesso siamo diventati i suoi social media manager.

Se dovessi raccontare una particolarità di Wando, la più importante, quale diresti?

Intanto gli abbiamo voluto dare uno stile grafico molto cartoon e dei tratti distintivi unici per distinguerlo completamente dalla realtà, con la quale viene a contatto costantemente. Ma se dovessimo raccontare una particolarità, sicuramente è quella di essere tutto realizzato in 3D a differenza di molti altri meta-influencer, che invece sono rappresentati nelle foto e nei post soltanto con la faccia virtuale e con il resto del corpo reale. Sia chiaro: nulla da togliere a questo stile di rappresentazione, ma riteniamo che avere un personaggio totalmente in digitale possa essere un vantaggio non indifferente per i suoi utilizzi social e commerciali.

Come agisce Wando, di cosa si occupa nel Metaverso e quali sono le prospettive di crescita del personaggio?

Il suo sogno è quello di diventare attore ed è per questo che ha voluto aprire il suo profilo Instagram, per poter dar voce alle sue passioni e alla sua vita e sottoporre a tutti il suo racconto, perché, com’è noto, su Instagram sappiamo andarci tutti, mentre nel Metaverso questo è un po’ più difficile. Wando si è laureato da poco in cinema e ora sta mandando curricula per trovare qualcuno che lo faccia lavorare, ma nel frattempo non rifiuta le piccole collaborazioni che gli offrono brand sconosciuti, grazie alla sua modesta popolarità sui social. Dal canto nostro, cerchiamo di far vivere il personaggio in ogni aspetto, non solo tramite delle foto o dei post, ma avviando discussioni e confronti con i suoi follower. L’idea è quella di creare una community intorno a Wando, una cosa nuova in Italia. Noi siamo solo i suoi social media manager, vogliamo che a parlare sia lui. Anche grazie alla sua vita sui social in molti ci scrivono per sapere come e dove incontrare Wando!

Credi che la figura dell’influencer possa prendere piede nel Metaverso così come ha acquisito popolarità nel mondo reale?

Certamente sì, possiamo vederlo in diverse pubblicità e collaborazioni che importanti brand di moda come Gucci o Balenciaga hanno già avviato. Alcuni si sono cimentati nella sperimentazione delle sfilate virtuali dove, per adesso, si utilizzano modelli reali trasportati in digitale, ma senza dubbio in un prossimo futuro potremo vedere idoli dei social virtuali essere ingaggiati direttamente. Oppure altri marchi internazionali hanno utilizzato già dei meta-influencer famosi come volto di alcune loro campagne pubblicitarie. È solo questione di tempo prima che questa moda sia diffusa globalmente e arrivi anche a brand separati dalla moda.

Ritieni che il Metaverso possa allargarsi verso il pubblico a tal punto da rendere necessaria la presenza di avatar che svolgano lavori quotidiani? Penso, ad esempio, al postino, all’autista o altro; oppure nel Metaverso avranno spazio solo quei lavori più di tendenza e digitali?

Ti faccio un esempio concreto con il caso di Wando. Lui vuole essere un meta-influencer e quindi acquisire popolarità nel mondo social e virtuale, ma di base la sua storia ha origini umili, si è laureato come tutte le persone normali e adesso sta facendo gavetta per arrivare a fare film e quindi raggiungere il suo obiettivo da attore. Come vedi tutto nella norma, mi sembra, e c’è poco di digitale nella sua storia, se non l’essere nato nel Metaverso. Quindi secondo noi certamente sì, ci potranno essere dei profili che svolgono lavori normali. Magari il postino anzichè lasciare le lettere nella casetta della posta le farà teletrasportare direttamente lì senza fatica!

Si può dire che Wando è l’antesignano dei meta-influecer?

A dire il vero, non esattamente. Ne esistono diversi in giro per il mondo già da tempo, ma di sicuro può essere un antesignano dello stile per come gestisce il profilo, ovvero un sincero racconto della sua vita giorno dopo giorno, che va al di là del semplice postare foto di lui in ambienti virtuali e non. Probabilmente si pone anche come un antesignano di quella che sarà l’interazione tra pubblico reale e influencer digitale.

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