Di Giacomo Romanzi – in collaborazione con Officina DeFi
Warren Buffett, l’Oracolo di Omaha, ha annunciato il suo ritiro dalla guida di Berkshire Hathaway, la holding che ha trasformato in uno dei conglomerati finanziari più potenti al mondo. A 94 anni, Buffett ha designato Greg Abel, attuale vicepresidente per le attività non assicurative, come suo successore, chiudendo simbolicamente un ciclo lungo sei decenni.
Un’eredità costruita sul valore
Buffett, divenuto celebre per la sua filosofia di investimento “value”, ha costruito la sua fortuna scegliendo aziende solide, sottovalutate ma con potenziale a lungo termine. Con un portafoglio che oggi comprende quasi 200 società, dalle assicurazioni (Geico) alle ferrovie, fino alla cioccolata, Berkshire rappresenta una delle espressioni più complete del capitalismo americano.
Fondò la Berkshire Hathaway nel 1965 acquistando una tessitura in crisi, chiusa poi nel 1985, trasformandola progressivamente in una potenza globale. Il suo stile sobrio, vive ancora nella stessa casa dagli anni ’50 e si paga uno stipendio simbolico di 100.000 dollari.
Una successione simbolica in un momento storico
L’annuncio è arrivato a sorpresa al termine della 60ª assemblea annuale degli azionisti a Omaha, applaudito da decine di migliaia di presenti. Buffett ha dichiarato che resterà disponibile come supporto, ma la guida operativa passerà interamente ad Abel entro fine anno.
Il momento è particolarmente significativo: le azioni Berkshire classe A hanno appena toccato un record di oltre 809.000 dollari, segnando un +20% da inizio anno, mentre l’indice S&P 500 è in calo. Un’ulteriore dimostrazione dell’efficacia dell’approccio prudente e razionale che ha sempre caratterizzato la gestione Buffett.
La lezione di Buffett nel tempo delle crypto e del digital dollar
In un contesto in cui la finanza globale è sempre più attratta da innovazioni come stablecoin e valute digitali, come sottolineato dal recente allarme del ministro italiano Giorgetti, Buffett rappresenta l’ultima voce “classica” in un coro di cambiamento. Scettico verso Bitcoin, che ha definito “veleno per topi al quadrato”, ha comunque esposto Berkshire a fintech con componenti cripto (es. Nubank), ma solo laddove ha intravisto un valore reale e strutturale.Il suo ritiro arriva in un’epoca in cui l’equilibrio tra sovranità monetaria e libero mercato è più delicato che mai. La sua eredità sarà, quindi, non solo quella di una fortuna immensa, ma anche di un’etica dell’investimento fondata su pazienza, coerenza e indipendenza di pensiero.