A distanza di pochi giorni dall’inaugurazione degli appuntamenti estivi romani, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia guarda al futuro e presenta la prossima stagione concertistica 2025/2026, che si apre con Die Walküre di Richard Wagner (23-25-27 ottobre) diretta da Daniel Harding.
Estate a Santa Cecilia
La rassegna si apre il 23 giugno e proseguirà per cinque appuntamenti fino al 25 settembre all’Auditorium Parco della Musica, tra la Sala Santa Cecilia e lo spazio aperto della Cavea. Ad inaugurare le danze una produzione frutto della collaborazione tra Santa Cecilia e il Teatro di Roma – Teatro Nazionale: nella Sala Santa Cecilia, Francesco Lanzillotta dirige le musiche di scena scritte da Mendelssohn per accompagnare la tragedia classica Antigone di Sofocle. Accanto a Orchestra e Coro di Santa Cecilia, sul palco con loro anche due artisti d’eccezione, a cui è affidata l’interpretazione del testo sofocleo: Massimo Popolizio e Sandra Toffolatti.
Nel cartellone estivo, il direttore musicale di Santa Cecilia, Daniel Harding, è chiamato a confrontarsi con due appuntamenti: l’esecuzione de La Mer di Claude Debussy e Daphnis et Chloé di Maurice Ravel (30 giugno), di cui quest’anno si celebra il 15’° anniversario dalla nascita, e la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi (2 luglio).
Spazio anche alla tournée estiva nazionale e internazionale, che quest’anno porterà l’Orchestra di Santa cecilia per la prima volta in Andalusia, con due tappe a Granada e a Siviglia, dal 5 al 7 luglio. In Italia saranno Ravenna (10 giugno) e Ravello (12 luglio) a ospitare le due date esclusive dell’Orchestra, con un programma denso di musica romantica.
Prima della pausa di agosto il leggendario e celebre incipit “O Fortuna” dei Carmina Burana di Carl Orff risuonerà nella Cavea dell’Auditorium (17 luglio) con la direzione di Michele Spotti, al suo debutto con il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Una serata (25 settembre) all’insegna delle musiche per film con il compositore Nicola Piovani chiude il cartellone estivo, con una selezione di brani da lui composti.
Stagione 2025/2026
“Classica, presente, eterna”: sono le parole che intrecciano il filo rosso della prossima stagione dell’Accademia di Santa Cecilia, che si snoda tra grandi ritorni, debutti eccellenti e tournée internazionali.
Il nuovo anno accademico segna anche la prima stagione sotto la Presidenza di Massimo Biscardi, insediato lo scorso febbraio, e che guiderà l’Istituzione in questa nuova fase, a partire dalla presentazione del ‘nuovo logo’: «È una stagione di cambiamento, non solo nella parte musicale, ma anche per come vogliamo presentarci alla città. Sulla cartella stampa troverete un nuovo simbolo, quello del carapace, come quello delle tartarughe, che rappresentano l’Auditorium. Un guscio diviso in quattro spicchi e che si snodano all’interno del nostro programma» racconta Biscardi.
«Trovo che Santa Cecilia debba identificarsi maggiormente con il luogo nel quale abita e lavora» confessa il Sovrintendente, sottolineando la visione chiara del suo obiettivo: rendere l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il punto di riferimento a Roma per la musica sinfonica, in sinergia con le altre istituzioni che trovano dimora nell’Auditorium Parco della Musica: la Fondazione Musica per Roma e la Fondazione Cinema per Roma, con cui è stata già avviata un’intesa che prenderà il via dal 2027.
Più spazio alla musica, dunque, con il concerto inaugurale – Die Walküre(La Valchiria)di Richard Wagner, diretta da Daniel Harding con la regia di Vincent Huguet e le scenografie di Pierre Yovanonich – segna l’inizio di un percorso senza precedenti: per la prima volta nella sua storia, l’Accademia affronta l’integrale del ciclo dell’Anello del Nibelungo in forma scenica, un progetto titanico che si svilupperà fino alla stagione 2028/2029 e che, nella città di Roma, non viene rappresentato dal 1961.
Tanti altri gli appuntamenti che vedono il ritorno del pilota-direttore d’orchestra a Roma. Prosegue il ciclo di Mahler con l’esecuzione della Terza Sinfonia e della Quarta, in un programma che prevede anche la prima italiana del Concerto per violino n. 7 di Alexey Shor, affidato a Gil Shaham. Harding salirà sul podio dell’Orchestra anche per un concerto che impagina musiche di Verdi, Rachmaninoff e il Concerto in sol di Ravel con il più giovane vincitore del Van Cliburn: Yunchan Lim. E poi ancora gli appuntamenti con La Creazione di Haydn e il concerto con il pianista Daniil Trifonov che eseguirà il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms a febbraio, fino alla data di aprile in cui dirigerà nuovamente Brahms, il Concerto per pianoforte n. 1 per l’esattezza, con Igoer Levit alla tastiera.
Tra i grandi nomi che saliranno nuovamente sul podio di Santa Cecilia anche Myung-Whun Chung, recentemente nominato prossimo direttore musicale del Teatro alla Scala di Milano dal 2027, Daniele Gatti, Jakub Hrusa, Teodor Currentzis, Rinaldo Alessandrini – al suo debutto sul podio ceciliano – e naturalmente il ritorno di sir Antonio Tony Pappano, Direttore Emerito dell’Accademia, che saluterà il pubblico romano con due concerti speciali che impaginano la “Grosse Messe” di Anton Bruckner – con il Coro dell’Accademia istruito da Andrea Secchi – a inizio stagione e il Concerto per violino di Šostakovič con Leonidas Kavakos all’archetto, a maggio.
Accanto alla programmazione sinfonica, la Stagione da Camera di Santa Cecilia – con venti concerti in abbonamento, due in più rispetto alle scorse stagioni – si conferma come uno dei fiori all’occhiello della vita musicale romana, con una proposta ricchissima che abbraccia i più grandi interpreti della scena internazionale, voci di straordinario talento e raffinati progetti monografici: Lisa Batiashvili, Gautier Capuçon, Jean-Yves Thibaudet, Beatrice Rana, Grigory Sokolov sono solo alcuni dei grandi nomi che compongono il grande mosaico della stagione di quest’anno. Appuntamento finale con il pianista Lang Lang, che chiuderà la stagione a fine maggio.