Note di gioia nel concerto di chiusura dell’80esima stagione della IUC

L’ottantesima stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) si conclude sabato 17 maggio, alle ore 17.30, con un concerto presso l’Aula Magna del Palazzo del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma. Protagonisti della serata l’Orchestra da Camera Canova diretta dal suo fondatore, il maestro Enrico Saverio Pagano e il pianista Gabriele Strata, al suo debutto con la IUC.

Il tema conduttore del concerto è il sorriso, un filo rosso che lega le tre perle musicali in programma. L’apertura è affidata a una prima esecuzione romana: Quattro modi di sorridere, brano composto da Nicola Campogrande nel 2023.

«Sono affascinato dall’idea di usare la musica per ritrarre. Molti compositori, in passato, l’hanno sfruttata per suggerire il corso di un fiume, una tempesta, le onde del mare, un trekking sulle Alpi, il mutare delle stagioni; e a me diverte pensare che con una partitura si possa anche tracciare il volto di una persona.si legge nelle note del compositoreCerto, non si tratta di ripercorrere le linee, le proporzioni, i colori di un viso; il gioco consiste piuttosto nel coglierne i movimenti, le trasformazioni. Perché questo sa fare la musica: farci ascoltare il tempo e ciò che nel tempo avviene, dilatandolo o comprimendolo, mettendolo sotto i riflettori o nascondendolo, osservandolo nei suoi dettagli più nascosti oppure offrendocene un’immagine sintetica, essenziale. In Quattro modi di sorridere ho dunque provato a ritrarre il volto di una persona cara, colto in quattro momenti nei quali l’entusiasmo, la compassione, la bellezza e poi la gioia lo hanno portato ad aprirsi in un sorriso».

Segue l’esecuzione del Concerto in Re maggiore per pianoforte e orchestra di Franz Joseph Haydn, opera composta nel 1782, interpretata da Gabriele Strata, al suo debutto alla IUC.
A chiudere il programma, un caposaldo della produzione giovanile di Mozart: la Sinfonia n. 29 in La maggiore K 201. Scritta a Salisburgo a soli diciotto anni, nel 1774, questa Sinfonia è considerata una delle pagine più importanti della produzione mozartiana.

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