Tra Bastian contrari e farisei: meccanismi psicologici e impatti sociali

C’è una fase, nell’adolescenza, in cui desideriamo emanciparci dagli adulti, affermare la nostra identità nel mondo. Quanti di noi, in quel periodo, hanno partecipato a manifestazioni o occupazioni scolastiche? I genitori non ci difendevano più: eravamo diventati grandi, pronti a imporre le nostre idee, non tanto per il loro contenuto, ma perché erano il riflesso della nostra identità. Questa ribellione è una tappa necessaria per crescere: “uccidere” simbolicamente i genitori, costruire una visione personale del mondo, pur portando con sé, consapevolmente o meno, influenze familiari e culturali. Ma cosa accade quando masse di persone, spesso con diritto di voto o addirittura ai vertici delle società occidentali, rimangono incastrate in questa fase?

I Bastian contrari e i farisei

In un’epoca di polarizzazione e sfiducia verso le istituzioni, emergono due atteggiamenti distinti ma intrecciati: il bastian contrario, che si oppone sistematicamente al mainstream, e il fariseo, che ostenta una giustizia morale spesso ipocrita per prestigio o consenso. Entrambi nascono da meccanismi psicologici comuni – la ricerca di identità, la semplificazione della realtà, le distorsioni cognitive – e possono sfociare in forme di masochismo sociale. Paradossalmente, pur credendosi un’élite illuminata, queste persone spesso finiscono per servire interessi di poteri illiberali.

Il Bastian contrario

Il Bastian contrario si oppone per principio alle posizioni dominanti, senza necessariamente offrire alternative costruttive. Riduce la complessità politica a dicotomie nette: popolo contro élite, libertà contro controllo. In politica, questo si traduce nel rifiuto delle narrazioni mainstream di governi, media o istituzioni globali, come visibile nei movimenti populisti o nelle proteste contro politiche sanitarie o globaliste. La sfiducia nelle autorità ne è il motore. Ad esempio, alcuni, per opporsi alla NATO o all’imperialismo americano, giustificano l’invasione russa, non per analisi geopolitica, ma per puro antagonismo. Altri adottano posizioni anti-israeliane non per solidarietà con i palestinesi, ma per contestare un simbolo dell’Occidente. Allo stesso modo, il sostegno a Israele può derivare non da una comprensione storica, ma da sentimenti suprematisti o islamofobi.

Il fariseo e l’odio dei giusti

Non essere troppo ansioso di elargire morte e giudizi,” ammoniva Gandalf a Frodo ne Il Signore degli Anelli. Il fariseo, ispirato alla figura evangelica criticata per ipocrisia, usa la retorica della moralità per ottenere approvazione sociale, potere o superiorità morale, spesso senza convinzione autentica. Questo si manifesta in condanne pubbliche, shitstorm, “cacce alle streghe” o virtue signaling. La cancel culture ne è un esempio: individui o gruppi vengono ostracizzati per presunte trasgressioni morali, spesso senza prove solide. Politici, d’altro canto, sfruttano scandali per apparire virtuosi, ignorando le proprie incoerenze. Il fariseo crea una dicotomia tra “puri” e “impuri”, usando la moralità come arma. La condanna diventa un modo per sfogare frustrazioni, senza approfondire contesti o sfumature. E la giustizia si trasforma in giustizialismo.

Masochismo sociale

Sia il Bastian contrario sia il fariseo possono incarnare forme di masochismo sociale: comportamenti che provocano sofferenza autoimposta – isolamento, conflitto, ostracismo – in cambio di benefici percepiti, come l’affermazione dell’identità o il senso di appartenenza. Un esempio sono i no-vax durante la pandemia, che hanno scelto l’esclusione sociale piuttosto che adeguarsi alle normative sanitarie.

Meccanismi comuni e l’analfabetismo funzionale

Questi fenomeni convergono in una risposta emotiva al senso di impotenza, amplificata dai social media, dove narrazioni anti-sistema o moralistiche trovano eco immediata. La teoria della cognizione dualistica spiega la loro attrattiva: semplificare problemi complessi offre risposte rapide, specialmente in tempi di crisi.

L’analfabetismo funzionale, la difficoltà a comprendere e utilizzare informazioni complesse, amplifica entrambi i fenomeni. Secondo Repubblica un terzo degli adulti in italia mostra bassi livelli di alfabetizzazione funzionale, rendendoli vulnerabili a narrazioni semplicistiche.

L’importanza di capire

Comprendere questi atteggiamenti è essenziale per un dibattito pubblico più costruttivo. Fenomeni come il Bastian contrario e il fariseo frammentano la coesione sociale e, a lungo termine, alimentano la polarizzazione. La prevenzione passa attraverso la consapevolezza di sé e del mondo circostante.

 “Colui che mente a sé stesso, e dà ascolto alla sua propria menzogna, arriva al punto che più nulla di vero riesce a distinguere né in sé né intorno a sé, e quindi finisce a non stimare né sé stesso né gli altri.”

F. Dostoevskij

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