Allez, enfants de la vitesse, il GP di Francia è arrivato

Dopo il “pareggio” andato in scena a Baku tra Hamilton e Verstappen, con il primo arrivato ultimo dopo un errore nella ripartenza e l’altro che ha visto la sua gara terminare a causa della foratura sul lungo rettilineo del circuito azero, la corsa al titolo mondiale si sposta in Francia, più precisamente sul Paul Ricard, per quello che sarà il primo di tre GP consecutivi, con le successive due gare che si svolgeranno al Red Bull Ring in Austria, dopo il forfait del GP di Turchia.

Il circuito francese si trova nei pressi del piccolo comune Le Castellet, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, una zona in cui i cambiamenti climatici sono abbastanza repentini e l’incidenza del vento può favorire o rovinare la gara delle monoposto più delicate dal punto di vista aerodinamico.

Il circuito è abbastanza tecnico, specialmente nell’ultimo settore dove la presenza di furgoni molto veloci che necessitano una buona aerodinamica, ma sopratutto un grande telaio, perché il problema maggiore del circuito è quello di non usurare eccessivamente le gomme in gara; inoltre il tracciato presenta tre frenate complesse, sopratutto quella in curva 1, dove praticamente il punto di corda è cieco ed è facile sbagliare l’ingresso.
Le squadre arrivano al settimo appuntamento del mondiale in un clima politico infuocato, con la rinomata questione delle ali che vede da questo GP un aumento di controlli da parte della FIA a proposito della loro flessione e la nuova polemica sulla questione gomme nata proprio per lo scoppio improvviso avvenuto al pilota olandese e a Lance Stroll; proprio riguardo la situazione gomme, le squadre hanno puntato il dito contro Pirelli, che a sua volta si difende facendo riferimento alle pressioni dei pneumatici. In più,
proprio per ovviare a questi problemi, ha diramato una nuova direttiva tecnica per quanto riguarda la gestione della temperatura e, di conseguenza, dell’utilizzo delle termocoperte.

Venendo alla pista, chiaramente Mercedes e Red Bull hanno dovuto adattare le loro monoposto alle nuove direttive, ma non sono le uniche: Ferrari, come velatamente anticipato dal direttore sportivo Laurent Mekies, ha portato l’ultimo step di evoluzione aerodinamica della monoposto, spostando completamente l’attenzione sul 2022, con una nuova ala anteriore, più scarica rispetto a quella portata a Monaco e Baku.

Le prove libere hanno mostrato un Verstappen veramente in forma sul giro secco ma una Mercedes molto costante sul passo gara, specialmente con le gomme medie; per quanto riguarda il centro gruppo, Ferrari sembra competitiva sulle hard, così come Alonso, ma quasi certamente verrà esclusa la Gomma media, che ha evidenziato un degrado enorme sulla rossa; un po’ in ombra la McLaren, anche se il talento di Norris e l’esperienza di Ricciardo potranno portare dei risultati anche inaspettati per la scuderia di Woking; la scuderia che più ha sorpreso finora però è sicuramente l’Alpine, che ha dimostrato tanta velocità sul giro secco e un buon passo gara nelle simulazioni.

Con queste anticipazioni, si prevede un weekend molto intenso e già decisivo nonostante siamo neanche ad un terzo della stagione.

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