Ambiente e Metal: il nesso reso possibile dai “Gojira”

Avviare un discorso sulla tutela ambientale, non è mai cosa semplice; il rischio di confluire in una “predica” ristagnante, sul voler bene al pianeta Terra e alle nostre vite, è sempre elevato.

Per arginare questo pericolo, si è deciso di intraprendere una trattazione (inerente, appunto alla salvaguardia dell’ambiente), non in modo diretto, ma utilizzando un mezzo di mediazione, un mezzo come la musica.

Nel caso di specie, il genere musicale in questione è il metal.

Questo è un genere che costituisce ancora “tabù” in Italia, spesso etichettato con falsi stereotipi, come la vicinanza al satanismo, oppure che sia un ambito musicale per soggetti disturbati.

La verità però, è che il nostro Paese fa sempre molta fatica a recepire aspetti che non siano riconnessi in ambiti di grande impatto pubblico (social o reality, per citarne alcuni) o che non siano supportati da personaggi sempre provenienti da tale ambito.

E’ proprio il binomio “ambiente – metal”, (all’apparenza surreale) che ha proiettato una band francese ad essere considerata una delle pietre miliari del genere di cui sopra.

Stiamo parlando dei “Gojira”.

Nel 1996 a Beyonne (Francia), Joe Duplantier e suo fratello Mario (rispettivamente, cantante/chitarrista e batterista) decisero di dar vita ad un gruppo musicale, per intraprende un progetto estremamente ambizioso quanto sofisticato.

Questo progetto aveva come idea di base, quella di realizzare dei lavori musicali con una finalità di sensibilizzazione verso gli ascoltatori.

Difatti, fin dalle origini, la band risulta essere molto incline a questioni come: il rispetto degli animali (da non confondere con la concezione vegana), la salvaguardia per l’ambiente circostante, la preoccupazione per riscaldamento globale, e altre tematiche a queste correlate.

Con il passare degl’anni, i Gojira realizzano un numero considerevole di album (sei in studio e tre live).

Peculiarità della loro discografia è il percorso itinerante che parte dal primo album fino all’ultimo, “Magma”, datato 2016.

Tale itinerario parte dall’ interiorità dell’individuo, passando per (nei dischi successivi come “The Way of All Flesh”) la situazione che circonda ogni essere umano, fino a giungere alle azioni che ogni soggetto deve compiere per realizzarsi nella vita e per tutelare lo spazio in cui vive.

Nello specifico, questa band ha sempre cercato di affrontare, sì le problematiche ambientali, ma avendo una particolare attenzione verso il “fenomeno” dell’ <<inquinamento marittimo>>.

Ciò si evince special modo nel loro terzo album in studio, dal titolo “From Mars To Sirius” (2005).

Tale lavoro, rappresenta l’essenza dei Gojira, un vero e proprio agglomerato di componenti di carattere ambientale: la rinascita di un pianeta remoto, affossato dall’inquinamento e dalle azioni catastrofiche dell’uomo.

Una rinascita che vede come protagoniste principali, le balene; animale ricorrente nei testi del gruppo francese (in connessione alla tragica vicenda della caccia alle balene, per l’appunto).

La preoccupazione inerente i mari, (al di là dell’operato dei Gojira), risulta essere un dato estremamente importante, perché è qui che giace il fulcro della situazione.

E’ proprio nelle acque che si ricavano numerose risorse; risorse che come è doveroso ricordare, non sono infinite.

In questo articolo, come si è detto in apertura, non si vuole fare una predica fine a sé stessa. La finalità è quella di stuzzicare il lettore, di indurlo ad aprire gl’ occhi su un problema che ci riguarda; utilizzando anche un mezzo potente come la musica, che troppo spesso viene utilizzato in maniera distorta, specie in Italia.

Un problema che molti pensano sia astratto e non ci tocchi in prima battuta; ma per quanto questo possa essere astratto, ormai le conosciamo le realtà presenti Italia, dove la speranza di vita è seriamente compromessa, e i bambini nascono già con problematiche irreversibili.

Piccoli paesi, frazioni, dove dal problema dell’inquinamento discendono poi altre conseguenze come le scarse opportunità di realizzarsi a livello professionale, oppure una presenza statale precaria, fino ad arrivare alla mano della criminalità organizzata.

Se risulta difficile, come detto in apertura, avviare un discorso di questa portata, ancora più arduo è concluderlo.

Magari uno spunto ci è offerto proprio dai Gojira, che nel brano “Global Warming” affermano: “…we will see our children growing”, ovvero: “vedremo i nostri figli crescere”.

Un auspicio per le generazioni future ed un conferimento di responsabilità in capo alle generazioni di oggi.

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