Il ministro Nordio vuole rimodulare il concorso esterno in associazione mafiosa

Falcone: ”Uno schiaffo in faccia al lavoro di Giovanni”

Il concorso esterno in associazione mafiosa è un ossimoro, è un concetto contraddittorio. Non esiste come reato, è una creazione giurisprudenziale. Un reato evanescente che va rimodulato”.

Con queste parole, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, si è espresso riguardo al reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Da subito si è alzato un polverone a riguardo, e tra favorevoli e contrari è iniziata una vera e propria “faida dialettica” a colpi di tweet.

Ma, da segnalare sono soprattutto le parole di Maria Falcone e Salvatore Borsellino intervistati da “La Repubblica”:

La considero un’offesa gravissima perché ricordo bene il grande lavoro di Giovanni per arrivare a questo primo passo importantissimo per poter indagare sui fatti di mafia” – spiega la prof.ssa Falcone – “Mio fratello diceva sempre che la mafia non è solo composta dai famosi punciuti, coloro che firmano con il sangue il patto di appartenenza all’associazione, ma è proprio attraverso i rapporti che riesce a stabilire con tutta una fascia ambigua della società che crea la sua maggiore forzaNordio – conclude – forse non conosce, o forse non ricorda le tante sentenze della Cassazione che hanno consolidato il reato rendendolo uno strumento fondamentale per tutti coloro che indagano sulla mafia. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi”.

Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” – puntualizza il fratello del giudice Paolo – “Depotenziare il concorso esterno vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare. E questo è l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità”.

Oltre alla reazione dei familiari, anche all’interno governo la fuga in avanti del ministro non è stata da tutti ben vista.

Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, glissa così Nordio: 
“Modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa – dice al Fatto Quotidiano -“non è un tema in discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità”.

Come tutti i siciliani, che hanno vissuto buona parte delle vicende legate a “cosa nostra”, il parere di chi scrive è tale per cui il concorso esterno non dovrebbe in alcun modo essere rimodulato, modificato, né tantomeno cancellato.

Grazie a questo istituto, consolidato all’interno della giurisprudenza, si è riusciti a far emergere quello di cui parlava Buscetta con Falcone, il cosiddetto “terzo livello”, colpendo chi si metteva a disposizione dei clan pur non essendone organico.

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