La disinformazione che nuoce La Sapienza nuoce il Paese

Sono giorni convulsi quelli in cui si trova coinvolta l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Un clima che la pandemia — e il relativo lockdown — aveva quasi fatto dimenticare: scontri, occupazioni e manifestazioni sono tornate nel dibattito universitario a seguito dei fatti del 25 ottobre. 

Tuttavia, per Piazzale Aldo Moro, questi giorni sono stati teatro di un evento ulteriore, balzato sulle pagine di cronaca. Una giovane studentessa è stata violentata da un infermiere durante il suo ultimo giorno di tirocinio al Policlinico Umberto I. Questo ha dato modo a certa stampa di poter raccontare l’accaduto nei minimi dettagli, esaltando la pornografia del dolore anche solo per una visualizzazione in più sul proprio sito e dimenticando quanto questo sia irriguardoso, non solo per la studentessa ma anche per tutti coloro che leggendo le righe di queste testate finiscono irrimediabilmente per rivivere dei traumi passati.

Immediata la risposta della Magnifica Rettrice Antonella Polimeni che, nell’esprimere sostegno alla studentessa, ha ribadito l’impegno quotidiano della Sapienza “a garantire a tutte e tutti il rispetto dei diritti, a partire da quello alla dignità umana e alla sicurezza nei luoghi di studio e di lavoro”; avvenimenti come questo infatti, come sottolinea la Rettrice, devono essere un monito per realizzare sempre più iniziative volte a contrastare ogni forma di violenza e tutelare ogni studente, come si sta tentando di fare con “la recente attivazione del Centro Antiviolenza”

Ed è proprio questo Centro ad essere stato attaccato dal quotidiano La Repubblica, che sulle sue pagine titola “sempre più studentesse molestate ma il centro antiviolenza è stato chiuso”.

In una nota congiunta con il Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente Associazione Nazionale Volontarie, scrive che “la notizia è falsa e le informazioni non verificate, il centro è aperto e il servizio attivo grazie alla reperibilità telefonica 24 ore su 24 […] La lotta alla violenza di genere non può e non deve mescolarsi agli “sgambetti politici”. La nostra battaglia non ha, e non avrà mai, un colore politico. Il nostro obiettivo è da sempre aiutare le donne e le loro figlie e figli, e leggere certe menzogne vanifica anni di lotta e impegno a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza. Quello che chiediamo, soprattutto a un quotidiano come la Repubblica, è un’informazione puntuale e corretta che possa aiutare le donne concretamente”.

La replica della Magnifica Rettrice risponde anche alle accuse mosse sulle aule e gli spazi studio segnalando che “23 aule sono state appena riconsegnate alla comunità studentesca, tra le quali l’aula Falcone e Borsellino della Facoltà di Giurisprudenza (500 posti), oltre a uno spazio studio di 400 mq nell’edificio di Chimica, che sarà presto reso disponibile h24. Al momento sono in fase di aggiudicazione le gare per la ristrutturazione di altre 17 aule e ne verranno realizzate 4 nuove in via de Lollis. Inoltre, è stato approvato il progetto per la realizzazione di altre aule e laboratori presso lo SDO di Pietralata, oltre all’acquisizione dell’Edificio (C10) da Ferrovie dello Stato”.

Sarebbe stato possibile ottenere queste informazioni chiedendo un confronto alle persone interessate. Mi permetto allora di ricordare a tutti noi come il Testo unico dei doveri del giornalista sancisca che quest’ultimo “ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti”. 

In un periodo ad alta tensione come questo, dove i collettivi responsabili dell’occupazione della facoltà di Scienze politiche chiedono le dimissioni della Magnifica Rettrice, l’informazione non può essere megafono di ulteriore accanimento ma deve essere fedele alleata della verità.

La Magnifica Rettrice Antonella Polimeni fa sapere allo stesso giornale che non ha intenzione di dimettersi e che “l’intera governance dell’Ateneo è impegnata a favorire la distensione del dibattito e il ritorno alle normali modalità del confronto democratico”.

Appuntamento al 3 novembre, giorno scelto per il confronto con le associazioni studentesche in vista delle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze che inizieranno il 7 dello stesso mese.

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