L’imponente Stonehenge al British Museum

“The world of Stonehenge” è la nuova mostra del British Museum, visitabile dal 17 febbraio al 17 luglio 2022.

Il sito archeologico di Stonehenge si trova nella campagna della contea di Wiltshire, in Inghilterra, ed è patrimonio dell’umanità dal 1986.

Il curatore principale dell’esposizione, Neil Wilkin, ha affermato:“Capiamo davvero il monumento solo se si comprende cosa sta succedendo in quel mondo nel momento in cui è stato costruito”.

Per questo la mostra raccoglie più di 430 oggetti, dal Neolitico all’Età del Bronzo (ca. 10000-600 a. C.), provenienti da tutta Europa e appartenenti a diverse culture.

Stonehenge, costruito tra il 3100 e il 1600 a. C., è un monumento costituito da enormi “pietre-blu”, di origine vulcanica, disposte in cerchio.

Il British ci informa che le pietre sarebbero state trasportate su slitte dal Galles, loro sito d’origine; un viaggio di 200 km, per il quale erano necessari dai 40 ai 60 giorni.

Inizialmente luogo di sepoltura – vi sono stati trovati centinaia di resti cremati e con loro, altrettanti oggetti preziosi –, in seguito divenne meta di pellegrinaggio per le venerazioni ancestrali.

Si pensa, infatti, che il grande Stonehenge fosse un osservatorio astronomico, e che le quasi 50 tonnellate dei massi siano allineate con i solstizi e le eclissi.

Reperto di rilievo della mostra è il Nebra Sky Disc”, la più antica mappa del cosmo pervenutaci (Età del bronzo).

Stiamo parlando di un disco di bronzo decorato con simboli d’oro che rappresentano il sole, la luna e le stelle.

Nonostante sia stato rinvenuto in Germania nel 1999, l’oro di cui è costituito proviene dalla Cornovaglia, Inghilterra.

Ciò dimostra quanto le popolazioni primitive viaggiassero e fossero interconnesse.

Il “National Geographic” rende note le più antiche interpretazioni di Stonehenge, dalla leggenda arturiana che lo vuole stregoneria del mago Merlino, allo scrittore Henry di Huntingdon (XII secolo) che parla di: “pietre di notevoli dimensioni, innalzati come cancelli, […]. E nessuno può capire come le pietre siano state sollevate così abilmente fino a una tale altezza o perché siano state erette lì”.

Dopo essere stato fatto risalire ai Vichinghi e ai druidi, sacerdoti celtici, agli inizi del XIX secolo gli studiosi cominciano a considerare la provenienza preistorica.

Gli archeologi ritengono che, da principio, il panorama di Stonehenge sia stato considerato sacro perché i ghiacciai ritirandosi avrebbero lasciato dei solchi nel terreno, allineati, per coincidenza, con la posizione del sole durante i solstizi.

Nonostante queste ricostruzioni storiche, ad oggi il luogo è ancora oggetto di mistero e di fantasticheria, come quella dello scrittore svizzero Erich von Däniken, che lo ritiene opera degli alieni.

Ad essere sottoposte a cospirazioni aliene sono anche le Piramidi di Giza, costruite in contemporanea a Stonehenge, 4500 anni fa; ma anche i moai, le statue monolitiche dell’Isola di Pasqua, risalenti a più di mille anni fa.

Ad accomunare queste grandiose testimonianze del passato è l’incredulità dei loro osservatori, affascinati e terrorizzati da tali meraviglie.

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