Marcello Mastroianni: la genuinità della Dolce Vita

L’attore oggi avrebbe compiuto 96 anni.

Nato a Fontana Liri, una piccola frazione in provincia di Frosinone, il 28 settembre 1924, Marcello Mastroianni è stata una figura cardine del cinema nostrano e in particolar modo di quel filone filmico noto a tutti come Commedia all’Italiana, collocabile cronologicamente tra il 1958 e il 1975.

Mastroianni è forse uno dei pochi attori italiani che è stato in grado di emozionare intere generazioni (eh si, ancora oggi) in qualsiasi ruolo cinematografico interpretato: dalla fatidica scena nella Fontana Di Trevi a fianco della giunonica Anita Ekberg nel film La Dolce Vita e che ha dato il via alla sua sfavillante carriera, decretandolo come il Latin Lover più ambito dal gentil sesso di tutto il mondo fino ad arrivare a diventare Il Bell’Antonio, affascinante ma impotente uomo del Sud capace di far cadere ogni donna ai suoi piedi, per poi passare al sodalizio con la grande diva Sophia Loren, il “Grande Amore cinematografico” che tutti ricordiamo e che abbiamo avuto il privilegio di ammirare grazie a scene ricche di passione tra i due (indimenticabile lo spogliarello nel film Ieri, Oggi, Domani diretto da Vittorio De Sica, dove l’ammaliante Mara seduce il povero Augusto senza poi concedersi).

Ma Mastroianni non era solo questo; non era solo l’affascinante “Maschio Italiano” capace di far capitolare anche bellezze eteree come Catherine Deneuve e con la quale ha avuto una figlia, Chiara, no.

“Snaporaz” (come lo chiamava il regista Federico Fellini nonché suo amico fraterno e con il quale ha condiviso grandi successi e collaborazioni oltre La Dolce Vita, come Otto e Mezzo, Ginger e Fred e La Città Delle Donne) è stato anche Lo Straniero di Visconti, uno de I Compagni per Monicelli, un prete sadico per Elio Petri, un omosessuale durante il Fascismo per Ettore Scola e molto altro.

Soprattutto, però, Mastroianni è stato un uomo fortemente insicuro della sua bellezza.

“Non mi sono mai piaciuto, neanche fisicamente. Non mi piaccio quando mi osservo allo specchio: questo nasino corto, questa bocca cicciuta. Più ci penso, più mi chiedo come sia possibile che la gente ci veda l’espressione di un’epoca, anzi il simbolo di un uomo ambiguo, confuso, egoista, immaturo?”.

Con queste parole, proferite in più di un’occasione, l’attore ciociaro cercava di smontare il titolo di Latin Lover acquisito dopo La Dolce Vita e che non trovava affatto adeguato alla sua persona.

Mastroianni, quindi, era molto di più. Era il buongustaio amante della pasta e fagioli, delle polpette preparate con amore da mamma Ida, delle passeggiate in bicicletta a Fregene,

della sigaretta fumata dopo un buon caffè preso in un bar all’angolo per non dare troppo nell’occhio.

Era l’attore che non si è mai sottratto ad una piacevole chiacchierata con un fan incontrato per le strade di Roma o di Parigi, città dove ha vissuto molti anni fino alla sua morte, avvenuta per un tumore al pancreas il 19 dicembre 1996.

Prima di essere l’immenso interprete di un cinema passato e ancora rimpianto da molti, era Marcello, l’uomo che piaceva a tutti tranne che a sé stesso.

1 commento

  1. Brava Valeria, hai reso in modo chiaro il personaggio e l’uomo di questo grande attore che è rimasto e rimarrà per sempre nel cuore di coloro che amano il cinema e non solo.

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