Opera di Roma, un Flauto Magico da favola firmato Michieletto

Il Flauto Magico di Mozart è l’opera lirica, per esattezza un Singspiel, che forse più di tutte si avvicina all’idea di una favola per bambini. Una storia ambientata in un regno lontano e fantastico, dove il protagonista combatte contro le forze del male e dove l’amore e l’amicizia alla fine prevalgono. Ed è proprio prendendo spunto da questo immaginario che il regista Damiano Michieletto ambienta in una scuola la sua produzione del Die Zauberflöte al Teatro dell’Opera di Roma, in scena dal 13 al 21 gennaio.

«Con la Rivoluzione francese – dice il regista veneto – si è affermata una nuova concezione della scuola, che deve essere laica, così ho immaginato di raccontare questa allegoria favolosa e surreale all’interno di una scuola che si apre ad un viaggio fisico di scoperta e consapevolezza individuale. Tamino e Pamina, accompagnati dall’analfabeta Papageno, che però conosce il linguaggio non scritto degli animali, vivono il conflitto tra l’istruzione religiosa e laica (riassunto nel conflitto tra la Regina della Notte e Sarastro) e si aprono ad una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai padri».

Michieletto non ha certo bisogno di presentazioni al Costanzi: quest’estate ha riportato con successo il suo moderno Rigoletto alle Terme di Caracalla (in scena per la prima volta nel 2020 al Circo Massimo) e ad ottobre gli è stata affidata carta bianca per il cartellone del Caracalla Festival 2025. Ritorna all’Opera di Roma, come di consueto, insieme a Paolo Fantin, che cura le scenografie dello spettacolo, alla costumista Carla Teti e al light designer Alessandro Carletti. I video all’interno dello spettacolo sono a cura di Rocafilm.

L’allestimento, ideato per La Fenice di Venezia nel 2015 in coproduzione con il Maggio Musicale Fiorentino, vede impegnato per la prima volta sul podio del Teatro Costanzi il giovane direttore d’orchestra Michele Spotti. Classe 1993, lombardo di Cesano Maderno, ben presto si è distinto sul panorama nazionale e internazionale. A inizio del 2023 è stato nominato Direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia, mentre negli ultimi mesi ha debuttato sul palco del Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, all’Opéra di Parigi e alla Tokyo City Philharmonic Orchestra.

Torna a lavorare con il regista anche il tenore Juan Francisco Gatell, già protagonista nella messa in scena di questo Flauto magico nel 2017 al Maggio Musicale Fiorentino. Accanto a lui, sul palco come Pamina, Emőke Baráth, mentre nel ruolo della Regina della Notte salirà il soprano Aleksandra Olczyk. Nei rispettivi ruoli di Papageno e Papagena sono impegnati il baritono Markus Werba e il soprano Mariam Suleiman, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Il sacerdote Sarastro è il basso John Relyea, che torna al Costanzi dopo aver interpretato Mefistofele nel titolo inaugurale della Stagione 23/24. Completano il cast il tenore Marcello Nardis nel ruolo di Monostatos, Zachary Altman nella parte dell’oratore, mentre le tre dame sono Ania Jeruc, Adriana Di Paola e Valentina Gargano. In scena anche il Coro dell’Opera di Roma diretto da Ciro Visco. Alla produzione partecipa anche la Scuola di Canto Corale.

La prova generale del 12 gennaio, ore 20.00, è aperta a favore di Medici Senza Frontiere, e il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto ai progetti che MSF porta avanti in oltre 70 paesi del mondo, Italia compresa. Il sipario si alzerà sulla prima messa in scena sabato 13 gennaio alle ore 20, e sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3.

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