Orario flessibile, telelavoro e smart working. Definizioni a confronto per non far confusione

Così come l’avvento di internet e degli smart phone, dei tablet e di tutti apparecchi e dispositivi elettronici hanno cambiato la vita di ognuno di noi, soprattutto dal 2000 fino ad oggi, anche i nuovi contratti di lavoro ce la cambiano. Indubbio parlare di correlazione tra i due fatti, la tecnologia cambia il lavoro e il lavoro cambia i contratti, quindi i contratti cambiano la nostra vita. Perciò questo è l’assunto da cui partire.

Ma senza fare una analisi sociologica e storica sul cambiamento della società, fermiamoci tecnicamente a capire quali sono e, come si distinguono, le nuove forme contrattuali; già tanto comuni in alcuni paesi dell’Europa – Paesi Bassi, Olanda, Francia, Lussemburgo e Germania – ma ancora meno utilizzate in Italia, anche se in crescita.

Iniziamo con il telelavoro. All’articolo 58 del contratto collettivo degli studi è disciplinato il telelavoro, si tratta Questo è una variazione delle modalità di esecuzione della prestazione lavorativa cosiddetta tradizionale, dove il luogo e il tempo dello svolgimento del lavoro sono delocalizzati rispetto all’organizzazione datoriale. Inoltre la possibilità di delocalizzare il lavoro e il lavoratore dipendono dall’utilizzo di una tecnologia tale da consentire al dipendente il collegamento con l’organizzazione cui la prestazione stessa si inserisce. Quindi il telelavoro consiste nello spostamento, in tutto o in parte delle sede di lavoro dai locali aziendali all’abitazione del telelavoratore. Contratto e remunerazione non cambiano e non devono cambiare. Il sistema di delega e controllo che viene applicato dal datore di lavoro per misurare la produttività del telelavoratore, cambia da datore in datore ed è concordato con il dipendente.

Il lavoro agile o smart working, invece, prevede che la prestazione lavorativa venga eseguita, sia nei locali aziendali, sia all’esterno degli stessi, senza una postazione fissa. Il monte orario, la remunerazione non devono cambiare. Diverso dal telelavoro, c’è la stipulazione per iscritto, dei tempi di riposo e delle misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. Solo rispetto all’applicazione di sanzioni disciplinari, è possibile trovare condotte differenti rispetto ai dipendenti che esercitano il proprio lavoro esclusivamente all’interno dei locali aziendali.

L’orario flessibile, invece non è tanto una nuova forma contrattuale, quanto un nuovo modus di lavorare. Che vuol dire? Significa che è possibile spalmare le ore lavorative (comunemente da contarsi in 40 settimanali), in periodi in cui il lavoro è più o meno intenso. Questo tipo di organizzazione si può ritrovare più facilmente negli studi professionali. A normarlo è l’articolo 75 dello stesso Ccnl.

Da tenere bene a mente, però, è l’esistenza di due grandi luoghi di lavoro: l’azienda e lo studio professionale. In base a uno dei due, gli accordi tra datore di lavoro e lavoratore potrebbero cambiare. In che senso? Comunemente in azienda si utilizza il Ccnl del settore di competenza più il contratto integrativo aziendale, invece negli studi professionali è possibile trovare dei dipendenti non dipendenti in cui, i “dipendenti” chiamiamoli così per convenzione, sono dei liberi professionisti a partita Iva. E’ così che qualunque forma di tutela e forma contrattuale viene meno, portando con sé anche ogni altra considerazione riguardo a tutele, retribuzione di maggiorazioni e monte lavoro.

Quando siamo alla ricerca di un posto di lavoro, attenzione massima alle forme contrattuali proposte. Questo 2019 sarà un anno ricco di novità, a partire dalle elezioni Europee, e queste in primis, direttamente ed indirettamente porteranno delle novità nei paesi europei, ed anche nelle nostre vite e, di riflesso, nel nostro lavoro. Le forme contrattuali sono una struttura incontrovertibile che tutela noi e il lavoro, perciò è giusto averne contezza e stare al passo con le notizie e con le novità che il decisore politico, nazionale ed europeo, porta con sé.

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