R 21 aka Restoring Solidarity: storie di solidarietà tra esseri umani.

La partecipazione alla XVI edizione del festival Archivio Aperto è stata un’esperienza oltre che estremamente formativa anche preziosa per i momenti di riflessione ha regalato nel corso delle varie giornate. Tra le numerose proiezioni una ha lasciato particolarmente il segno ed è per questo che ho deciso immediatamente di scrivere questo articolo al riguardo. 

R 21 aka Restoring Solidarity è il prodotto del lungo lavoro di Mohanad Yaqubi. Il regista ha deciso di racchiudere in questo lungometraggio della durata di circa 70’ circa 20 filmati ritrovati a Tokyo e databili dagli anni ’60 agli ’80 del Novecento che testimoniano la solidarietà della sinistra giapponese con la causa della PLO (Palestine Liberation Organization). 

I due Stati al giorno dopo della Seconda Guerra Mondiale, infatti, sono stati accomunati dall’oppressione da parte del forte colonialismo statunitense e israeliano e, per questo, seppure distanti km sulla carina geografica, hanno trovato un filo comune di vicinanza nella lotta. 

Le immagini sullo schermo sono crude e brutali, purtroppo ancora troppo simili a quelle che stiamo vedendo in questo momento tra telegiornali e social. Bambini la cui innocenza è strappata via dalla violenza che li circonda, corpi inermi di uomini e donne colpiti senza pietà che dimostrano l’oppressione di una popolazione decimata. Chi ha filmato queste pellicole le ha conservate come memorie di inestimabile valore per dare un volto e una voce ad un movimento che molto spesso è stato messo da parte dall’opinione pubblica. 

Il lavoro d’archivio rappresenta così una forma di attivismo che ridà vita a queste immagini e che le mostra al mondo per raccontare un nuovo punto di vista di questa storia. Attraverso la tecnica del Voice Over e l’inserimento di riprese contemporanee, il regista accompagna lo spettatore in questa narrazione che, come lui stesso afferma in un’intervista, deve essere ricostruita attraverso un attento studio perché gli archivi possono solo fornirci tracce, frammenti di prove, immagini astratte, testi e suoni, che ci permettono di costruire una storia. 

Il tema così attuale ha sicuramente colpito la mia attenzione, ma non solo quello, queste immagini dimostrano ancora una volta che l’umanità si riesce a ritrovare anche nei momenti più bui e brutali della storia. Questo film non testimonia solo il momento di lotta di un’intera generazione, ci racconta come la solidarietà tra due popolazioni può fare la differenza al di là di ideologie politiche, sociali, economiche o religiose. Sullo schermo c’erano esseri umani in soccorso di esseri umani in difficoltà. Un monito che oggi è particolarmente necessario ripetere soprattutto da parte di chi possiede il privilegio di farlo attraverso strumenti non violenti come quelli della cultura.

Per concludere, in quest’edizione di Archivio Aperto si è riusciti a ridare luce, voce e visibilità a piccoli pezzetti di storia dimenticati in scaffali polverosi che ancora una volta hanno dimostrato il proprio valore di memoria per il futuro.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here