Segni: i consiglieri PD rispondono al M5S: “Orgogliosi della nostra casacca”

Nelle scorse settimane avevamo pubblicato, sulle nostre pagine, l’attacco del Movimento 5 Stelle al Partito Democratico di Segni. Pubblichiamo quindi la risposta dei consiglieri comunali PD: Silvia Pucello, Agnese Coletta, Bruno Recchia, Cesare Mentuccia, Renato Cacciotti.

LA LETTERA DEI CONSIGLIERI

Cari amici del Movimento 5 Stelle siete così sicuri, rivolgendoci la vostra attenzione, di non usare a sproposito la parola “trasformismo”?

Ecco come definisce questo termine la Treccani:

“Con riferimento alla politica contemporanea, il termine, che originariamente aveva una connotazione positiva, è stato assunto a significare, con tono spregiativo o comunque polemico e negativo, sia ogni azione spregiudicatamente intesa ad assicurarsi una maggioranza parlamentare o a rafforzare la propria parte, sia la prassi di ricorrere, invece che al corretto confronto parlamentare, a manovre di corridoio, a compromessi, a clientelismi, senza più alcuna coerenza ideologica con la linea del partito.”

Vi sembra davvero che la scelta di noi cinque consiglieri eletti nella lista civica “Segni di Rinascita” di riprendere la tessera del Partito Democratico possa avere qualcosa a che fare con il “trasformismo”?

Con la nostra adesione al PD la maggioranza non si rafforza nè si indebolisce RIMANE LA STESSA con la nostra lealtà verso gli elettori, verso il Sindaco verso il programma elettorale.

Nella nostra scelta non c’è traccia alcuna di manovre di corridoio, di compromessi o, peggio ancora, di clientelismi.

Noi la tessera del PD l’avevamo già avuta, noi il PD avevamo contribuito a fondarlo, noi eravamo a sinistra e a sinistra siamo sempre rimasti. Noi abbiamo vestito sempre la stessa “casacca”. Noi torniamo nel PD perché il PD è cambiato, anche grazie alla nostra umile spinta , perché nel PD si è inaugurato un nuovo corso che vuole fare del PD un grande partito riformista, un partito libero dai correntismi esasperati, dai padroni delle tessere, un partito dove le idee degli iscritti tornino a contare, un partito aperto alle istanze della società, un partito accanto ai deboli, un partito che sappia coniugare giustizia sociale e sviluppo sostenibile, un partito che sia in grado di porre un’argine ai populismi, ai sovranismi e ai nuovi fascismi che stanno spingendo indietro la nostra società con il rischio di farci ripercorre vecchi drammi e catastrofi.

Le nostre scelte, cari amici del Movimento 5 stelle, sono dettate solo ed esclusivamente da queste aspirazioni ideali e non certamente da squallidi opportunismi: siete liberi di non condividerle ma dovreste averne rispetto!

Semmai, a proposito di “trasformismo” – ve lo diciamo senza spirito polemico – chiedetevi perché dopo aver governato con la peggiore destra, quella leghista, populista e xenofoba, ora siete al governo con il PD.

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