Verba manent: Greta, il Nobel è una cosa seria

Venerdì 15 marzo 2019 la gente si è accorta che l’ambiente è in pericolo. Meglio tardi, che mai. Milioni di persone sono accorse in piazza per manifestare contro lo spreco, il progresso, l’industria, l’uomo, le macchine, il capitalismo, la politica (perfino contro Salvini) et cetera. Senza dubbio, lo scopo della dimostrazione era nobilissimo, non esiste un “pianeta B”, la Terra è la nostra casa e deve essere curata. La giornata di venerdì, che è entrata nella storia, è stata organizzata da una giovane ragazza svedese, di nome Greta.

Greta Thunberg è stata proposta al premio Nobel, il medesimo alto riconoscimento che in passato è stato affidato a Luigi Pirandello, Guglielmo Marconi, Jean Paul Sartre, Madre Teresa di Calcutta e Albert Einstein, ad esempio.
Ringraziamo la Thunberg, poiché è raro trovare ragazzi tanto partecipi delle problematiche mondiali rispetto alla loro età, ma preferiamo auspicare che il suo percorso da attivista prosegua e, fra qualche anno, possa essere in grado di cambiare realmente le sorti del pianeta, con azioni o invenzioni. Il Nobel, per ora, vorremmo che fosse il suo sogno più grande e la sua realtà da conquistare con fatica.

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