Verba manent: quel saluto a Maria Giovanna Maglie che non è arrivato da tutti

Come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la notizia della scomparsa di Maria Giovanna Maglie. Giornalista impegnata, con un passato intenso da reporter in giro per il mondo, combatteva con una malattia che l’aveva sottratta dagli schermi e dai quotidiani dove spesso esprimeva le sue opinioni. Dalla politica è arrivato un magro cordoglio, più che altro da destra; a sinistra, invece, hanno taciuto. 

Una premessa, per evitare sin dall’inizio di risultare incompresi: il messaggio di cordoglio non è obbligatorio; a volte non viene scritto anche per ragioni terze, come il non voler apparire o in virtù di una predisposizione caratteriale più intima. Al netto di ciò, ha colpito il silenzio a sinistra. Schlein, Conte, Renzi, Fratoianni: non è arrivato pubblicamente neppure un “addio”. Che invece è stato accorato da parte di Salvini e Meloni, ad esempio. Posizioni politiche, potrebbe giustificare qualcuno. Le idee di Maria Giovanna Maglie erano ben note: pro Trump, pro Salvini, “pro pro pro” tutto ciò che la sinistra di oggi avversa. Pertanto, in un contesto mediatico italiano fatto spesso di schieramenti tra politici e giornalisti, a sinistra Maglie non piaceva. “Maglie strette”, attraverso cui difficilmente le sue opinioni potevano filtrare tra i vari PD, 5S e compagnia annessa. 

In certi casi, per fortuna limitati, al silenzio si è sostituita l’indecenza: il tweet di un comico, che non nomineremo per evitargli inutile popolarità, della quale tuttavia necessiterebbe, ha toccato il fondo: “Morta Maria Giovanna Maglie, aveva 70 anni. A differenza di Michela Murgia è morta esaudendo il desiderio di morire sotto un governo fascista”. 

L’esempio di Michela Murgia, che per fortuna è ancora in vita e alla quale auguriamo salute e speranza, è nondimeno calzante. Infatti, alla notizia della sua malattia, il messaggio di vicinanza è arrivato unito e solidale, tanto da sinistra quanto da destra. Com’è giusto che sia, laddove il tema politico va in secondo piano rispetto al sentimento fraterno e umano. Anche i nemici dell’agone politico, come Giorgia Meloni, si sono stretti attorno alla malattia della scrittrice. 

Così non è successo per Maria Giovanna Maglie. È triste notare come la propaganda prevalga sull’umanità. Ricordiamocelo, quando vengono sbandierate retoriche del tipo “restiamo umani” et cetera. 

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