Verba manent: un presuntuoso nella terra dei canguri

Novak, Novax, Djokovic. Non è vaccinato, ma voleva sbarcare in Australia dove si può arrivare soltanto con vaccinazione. E pretendeva perfino di giocare con “esenzione medica”, incontestabile, per carità, purché ne fosse rivelata la natura (si tratta di un personaggio pubblico in un contesto di interesse mondiale). La colpa non è tanto del presuntuoso campione, che vuole superare nuovi record, spesso suoi, ogniqualvolta scende in campo. Quanto più dell’organizzazione predisposta dall’Australian Open, che aveva dato il via libera a Djokovic. 

Soldi, dicono tutti. E forse è così. Ma crediamo che ci sia dell’altro, più connaturato alla strafottenza del personaggio che al contesto. A volte, quando si è a quei livelli, si è affetti dalla sindrome del numero uno. Tutto, ovunque e subito. Si sceglie di non vaccinarsi – decisione legittima – e ciononostante si pretende di fare ciò che gli altri, inoculati, possono fare in virtù del gesto compiuto. Perciò si chiede di sfidare Nadal, di giocarsela con Federer senza quella piccola punturina sul braccio, che essi, ahiloro, hanno ricevuto per sicurezza personale e spirito di solidarietà collettiva. 

Se non fosse intervenuto il governo australiano, che l’ha rispedito a casa, Novak/x avrebbe giocato in tempi di pandemia come in tempi normali. Per di più, avrebbe dimostrato che nello sport uno è diverso da uno soprattutto se è più ricco e famoso. Già l’aver condiviso sui suoi canali social la propria foto, pronto per l’Open, con sotto scritto di essere esentato dal vaccino, è un’ottima propaganda novax, assai più solida di mesi di proteste di piazza da parte di riottosi e complottisti. Un personaggio di fama mondiale come lui è libero di scegliere, alla stregua degli altri, ma è un po’ meno libero, moralmente, di gridare al pianeta di non essere vaccinato, poiché i fan non sono tutti scienziati né intelligenti al punto tale da discernere le scelte sanitarie di Djokovic con le proprie. E pertanto potrebbero decidere di non vaccinarsi, solo perché il loro beniamino ha fatto così. 

Novak/x, poi, pensava di farla franca nella terra dei canguri, quel posto dove gli animali hanno una sacca nella quale tengono protetti i propri cuccioli. Il Paese dell’altruismo biologico. Egli, invece, ha provato esattamente il contrario. 

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