Al via la sesta edizione di “Firenze Archeofilm”: 88 film da non perdere. L’intervista a Giulia Pruneti

Anche quest’anno a Firenze la primavera verrà accolta da “Firenze Archeofilm”, il festival internazionale del cinema di archeologia arte e ambiente organizzato per il sesto anno consecutivo da Archeologia Viva (Giunti Editore) nell’ambito delle manifestazioni promosse da “tourismA”.

Il luogo che anche quest’anno ospita l’evento sarà il bellissimo Cinema “La Compagnia” nel cuore del capoluogo toscano. Saranno 5 giorni di proiezioni no stop, con ben 88 film proposti mattina e pomeriggio, dal 6 al 10 marzo.  

Un viaggio tra i cortometraggi e i documentari più interessanti del panorama mondiale selezionati attentamente e che verranno proiettati in anteprima con ingresso libero e gratuito pe tutti.

Archeologia, Arte e Ambiente saranno i 3 filoni caratterizzanti che trascenderanno tutti i documentari proposti. L’evento è realizzato grazie alla collaborazione e il patrocinio dell’Università degli studi di Firenze e con la partecipazione del “Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria Paolo Graziosi”.

Il pubblico sarà invitato a votare e, secondo la formazione di alcune giurie saranno conferiti premi e riconoscimenti direttamente ai registi dei film più apprezzati nella giornata conclusiva del Festival domenica 10 marzo.

Il Premio “Firenze Archeofilm” 2024 andrà al film più votato dal pubblico tutto, al quale si affiancheranno il Premio “Università di Firenze” assegnato da una giuria composta da tre docenti dell’Università di Firenze: Sara Casoli (dipartimento SAGAS – Cinema, fotografia e televisione), Domenico Lo Vetro (docente di archeologia preistorica), Silvia Pezzoli (docente di Scienze della comunicazione).

Il Premio “Studenti UNIFI” assegnato da una giuria studentesca dell’ateneo ed il Premio “Museo e Istituto fiorentino di preistoria P. Graziosi” con Giuria composta da: Massimo Tarassi (storico, dirigente Cultura Provincia di Firenze, membro del CDA del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria), Domenico Lo Vetro (docente di archeologia preistorica), Fabio Martini (archeologo docente all’Università di Firenze e Presidente del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria).

Visti i successi delle scorse edizioni anche quest’anno si aspettano importanti numeri al Cinema “La Compagnia”.  Dopo la tappa fiorentina la manifestazione cinematografica attraverso il Festival diffuso che proporrà “il meglio di Firenze Archeofilm” in moltissime località italiane ed estere tra cui Taormina, Vieste, Aquileia, Cuneo, e molte altre.

Abbiamo incontrato Giulia Pruneti, responsabile della comunicazione del Festival, per approfondire alcuni temi.

Salve, grazie per aver accettato il nostro invito. Dove nasce l’idea del “Firenze Archeofilm” e come si sente ad essere giunta alla sesta edizione?

L’idea di “Firenze Archeofilm” nasce dalla volontà di portare sul grande schermo attraverso un linguaggio semplice, ma al tempo stesso entusiasmante, tematiche e storie che solitamente sono poco note o che ritroviamo solo in ambiti specialistici. Il nostro Festival è organizzato da “Archeologia Viva” (Giunti Editore) rivista che da 42 anni – attraverso la sua pubblicazione bimestrale – rende accessibile al grande pubblico tutto ciò che riguarda l’archeologia e le grandi scoperte sul nostro passato. Possiamo dire che con “Firenze Archeofilm” abbiamo aggiunto uno strumento straordinario alla nostra mission: sdoganare l’idea che l’archeologia sia una materia solo per addetti ai lavori.

Cosa si aspetta per questo nuovo festival alle porte?

Tanta partecipazione. Soprattutto tra i più giovani. Abbiamo selezionato molti titoli e molti generi diversi. Oltre all’archeologia saranno numerosi gli spunti per parlare di arte, ambiente, etnografia, antropologia. Insomma basta sbirciare il programma e davvero ce n’è per tutti i gusti.

Come descriverebbe il Festival “Firenze Archeofilm” a un giovane ragazzo interessato alla cinematografia?

Direi che si tratta di una grande opportunità per poter conoscere il nostro passato, le nostre radici, da dove veniamo.  “Firenze Archeofilm” è una sorta di viaggio indietro nel tempo e nello spazio…. E’ vero che il nostro quotidiano è sempre più frenetico ma prendersi un pomeriggio libero per godere della visione di questi capolavori cinematografici (che arrivano da tutto il mondo) forse vale la pena. Da parte nostra, siamo molto curiosi di sapere quali sono le sensazioni che i più giovani “portano a casa” dopo questa esperienza. Così da migliorarci ancora.

In un progetto di tale portata quanto contribuiscono le collaborazioni, a livello culturale con l’Università degli studi di Firenze ed il Museo Graziosi?

Moltissimo. Sono collaborazioni preziose e siamo orgogliosi che si siano create sinergie culturali di così alto livello. Il nostro è un Festival ben radicato nel territorio e il rapporto con queste realtà istituzionali è centrale per guardare avanti e progettare le prossime edizioni di un Festival che guarda al passato per poter vivere al meglio presente e futuro.

3 parole per descrivere il Festival di quest’anno.

Interdisciplinarietà, innovazione, spettacolarità.

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