Albania: una camera della Diaspora per internazionalizzare l’imprenditoria

Organizzato dalla Camera di Commercio della Diaspora (CCD), si è svolto il 14 settembre a Tirana il quarto summit delle donne della diaspora albanese, ben radicata in Europa e America del Nord. Organizzato in tre panel tematici (partecipazione della diaspora femminile nella elaborazione di politiche imprenditoriali, economia digitale, promozione del marchio “Made by Albanians”), all’evento hanno partecipato alti esponenti governativi e parlamentari nazionali e professioniste portatrici di know how dall’estero. Riconoscendone l’attivismo, il viceministro per l’Europa e gli Affari Esteri Artemis Malo ha affermato che “la diaspora rappresenta il principale meccanismo di promozione dell’immagine e degli interessi del nostro paese a livello internazionale, i quali fanno il paio con l’aspetto economico”.

Alla ricerca di un maggiore ruolo tramite la creazione di interazioni economiche con  network internazionali e facilitata nel ritagliarsi spazi promozionali dallo status dell’Albania come un economia emergente dei Balcani spinta da forti investimenti in infrastrutture, energia e flussi turistici in crescita, la comunità intranazionale imprenditoriale del Paese delle Aquile ha trovato un punto di associazione nella CCD, creata nel 2019 sulla scia impressa dal 2017 dalle istituzioni nazionali alle relazioni con i connazionali all’estero. Le realtà imprenditoriali iscritte alla Camera includono imprese coinvolte nel settore immobiliare, tessile, software e alimentare. La sua missione operativaci viene sintetizzata dal vicepresidente Elisabeta Katiaj in un trittico di obiettivi di lunga durata: integrazione dell’imprenditoria albanese nei paesi di sede fiscale,  partenariato tra imprenditoria in Albania e quella connazionaleall’estero al fine della nascita di un network di quest’ultima finalizzato all’immissione di investimenti diretti esteri nella madrepatria, cooperazioni istituzionali rivolte all’obiettivo di stimolare progetti di sviluppo territoriali sopratutto nelle località situate vicino alle frontiere. In visitain Italial’anno scorso comeparte di delegazioni ministeriali e imprenditoriali di alto livello, nel Belpaese la CCD è entrata in  contatto con la Regione Lombardia e – aiutata dalla società di consulenza aziendale Kreston  – con partner in interazioni sull’aspetto legale degli investimenti nel paese italico; collaborando con l’Ambasciata d’Albania ad Atene, in Grecia ha avviato il dialogo conoscitivo con le realtà imprenditoriali albanesi nel paese ellenico. I due paesi, gli unici vicini membri UE dell’Albania, hanno conosciuto i più massicci flussi dell’immigrazione albanese dopo la fine della Guerra Fredda. Da essi la diaspora sta offrendo alla madrepatria know how di ritorno impegnandosi in progetti di empowerment delle competenze guidati da enti specializzati come quello ONU sulle migrazioni IOM (che nel 2018 – 2021 ha condotto principalmente in Italia un programma per coinvolgere i professionisti migranti ad attrarre investimenti nella madrepatria e potenziare il capitale umano delle tre rappresentanze diplomatiche albanesi nel Belpaese) e l’Agenzia Tedesca di Cooperazione Internazionale (GIZ). Cooperando con GIZ la CCD sta lavorando a creare una base dati delle risorse economiche e professionali della diaspora albanese, progetto complesso di prima sperimentazione in una tale larga scala. La vicepresidente Katiaj ci informa che in questa impresa si intendono coinvolgere altri partner e operatori finanziari pronti a investirne nella sua realizzazione.

Nel networking internazionale è in atto una collaborazione tra la CCD e il Diplomatic World Institute, presente al summit del 14 settembre con il suo massimo dirigente e CEO della rivista internazionale Diplomatic World Barbara Dietrich. L’istituto costituisce un ente di interconnessione tra business e mondo amministrativo ed è improntato alle regole del libero mercato. A tenere le fila della collaborazione il suo membro Ermelinda Hajdari, cittadina belga e albanese, imprenditore digitale e fondatore ad Anversa (2019) della realtà di consulenza  AngLe Agency. Consigliere della CCD, Hajdari è intervenuta nel panel sull’economia digitale soffermandosi sull’importanza dell’accesso ai finanziamenti nel portare a frutto le imprese ed annunciando il prossimo avvio di un programma formativo rivolto alle startup guidate da donne per fornirle l’autonomia di dotarsi di fondi UE o privati. L’iniziativa sarà risultato della collaborazione tra CCD, il Diplomatic World Institute e la Fondazione Finnova, specializzata nel supporto imprenditoriale. Per Lanterna Hajdari afferma: “Durante il programma le donne partecipi conosceranno nuovi modelli d’impresa, migliorie che includano i più recenti sviluppi nel campo del business. Queste conoscenze le aiuteranno a digitalizzare le loro imprese”. Nel corso del suo intervento lei ha altresì sottolineato la forza dell’affermazione economica femminile prendendo spunto dalla tecnica “Sei cappelli per pensare” (Six Thinking Hats), metodologia di soluzione dei problemi elaborata dal psicologo Edward de Bono (1986) e adatta a coinvolgere le energie emozionali in creatività.

A finalizzare l’evento un impegno da CCD e le istituzioni politiche albanesi a raggiungere accordi più dettagliati di lavoro, continuare a promuovere congiuntamente la diplomazia economica e rafforzare una rete di cooperazione dell’imprenditoria femminile. La necessità di rafforzare il capitale umano albanese acquista importanza in un quadro economico nazionale influenzato da una massiccia ondata turistica e un buon andamento dell’export (testimoniato dal suo incremento del 72% verso l’area CEFTA – che include i cinque paesi vicini dei Balcani Occidentali e la Moldova – nel 2018 – 2022), punti di attrazione e di forza produttiva da integrare con migliorie nell’assorbimento degli skills lavorativi, aumento delle buste paga e dei numeri e qualità della forza lavoro. L’apertura verso i network globali rimane una necessità improcrastinabiledell’imprenditoria albanese e l’incremento delle attività della CCD costituisce la spia positiva di questa tendenza in atto da potenziare.

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