Alla ricerca della facoltà perduta

L’apertura del nuovo anno scolastico/accademico sta per avvicinarsi e come ogni anno, purtroppo, sono molti i ragazzi che si trovano in difficoltà. La scelta della scuola, così come del percorso universitario, è determinante per il futuro e questo, provoca ansie e angosce. Ogni percorso apre, infatti, una strada diversa, ma non occorre vivere questo momento con eccessivo malessere.

Un’amara certezza è che le scuole, trampolino di partenza, non aiutano: la maggior parte delle realtà con cui gli studenti si interfacciano durante gli orientamenti, sono realtà enormi, già largamente conosciute e che hanno rette annuali che non tutti possono permettersi. Senza contare il fatto che, con la pandemia, i tentativi di orientamento hanno subìto una battuta d’arresto, causando ancora più confusione nei giovani alunni.

Ma quali sono gli errori che più comunemente si compiono nel momento della scelta scolastica o universitaria? Quali i modi per informarsi e tutelarsi? Quali fattori prendere in considerazione?

Partiamo dagli errori che spesso sono dettati dall’inesperienza e dal fatto che sempre più giovani sono lasciati a sé stessi durante un momento così cruciale per il loro futuro. Il primo errore e, sicuramente, il più grave è quello di non informarsi abbastanza e basarsi solo sul giudizio altrui. Se prima di acquistare un prodotto online si leggono le recensioni, perché non si dovrebbe fare ciò quando si sceglie il proprio percorso di studi? Una soluzione potrebbe essere quella di cercare vari gruppi social creati ad hoc che possono chiarire i dubbi in maniera esaustiva. Inoltre, i siti ufficiali dell’università e delle scuole pullulano di informazioni, quindi, caro studente, prendi il tuo computer e comincia una ricerca precisa e dettagliata. Non ti fidare di chi si proclama esperto del settore, ti sarà spesso capitato di sentire frasi del genere: “Ma dopo questo diploma perché non vai…”. Queste parole non avranno peso su di te se riuscirai a trovare le informazioni giuste. Ma attenzione, non pretendere la perfezione: non esiste un percorso di studi che sia perfetto, sarai sempre costretto a considerare dei compromessi. Ci saranno materie belle e materie che ti faranno storcere il naso, ma ponderando i pro e i contro, riuscirai a farti un’idea di quale sarà la tua futura vita scolastica o universitaria.

Un fattore che viene accantonato ma che, invece, è fondamentale, è la natura variegata dell’intelligenza. Spesso la scuola ci abitua a ragionare nell’ottica di un’intelligenza numerica, convincendoci che il voto sia l’unico fattore che definisce la nostra bravura o meno in una disciplina. Ma se non fosse così semplice? Anche l’empatia è un fattore che determina uno specifico tipo di intelligenza che, difatti, si chiama: intelligenza empatica, sicuramente da ammirare ma soprattutto utile se si vuole lavorare nel campo medico, della formazione, dell’educazione o nel campo sociale. L’intelligenza è varia, è un arcobaleno ricco di sfumature e sfaccettature; trova la tua e seguila.

Bologna, Padova, Firenze, Roma La Sapienza, Pisa, Milano, Torino, Bari, Catania e Napoli Federico II, sono i mega atenei statali che vantano alcune delle medie migliori; università ambite, apprezzate e con studenti col più alto grado di soddisfazione. Non bisogna, però, dimenticare le medie e piccole realtà più ristrette le quali, non hanno nulla da invidiare agli atenei più conosciuti e, non solo sono ottime a livello curricolare, ma hanno dalla loro professori valenti e dipartimenti di eccellenza. Le migliori in qualità di atenei medi statali, secondo gli indici italiani sono: Trento, Sassari, Siena, Trieste, Marche, Udine, Brescia, Venezia Ca’ Foscari, Macerata e Salento. I piccoli atenei statali migliori sono: Camerino, Reggio Calabria, Foggia, Teramo, Insubria, Cassino, Basilicata, Tuscia, Sannio e Molise. Questi piccoli atenei vantano dipartimenti di eccellenza e corsi di studi con valide opportunità anche lavorative; è il caso ad esempio di Siena con il suo dipartimento di scienze sociali e politiche cognitive; e della Basilicata, con un corso di studi in informatica che dà spazio professionale e lavorativo anche a giovanissimi neo laureati.

E se si è convinti di aver fatto un errore madornale? La scuola superiore che si frequenta non preclude alcuna scelta universitaria. Certo, uscire da un liceo può avvantaggiarti per alcune scelte, ma non si deve confondere il vantaggio con l’impedimento. Ciò significa che, ad esempio, se hai frequentato un tecnico turistico non per forza dovrai andare a lavorare nel turismo o ancora, se fai il liceo scientifico, non per forza dovrai essere medico. E se l’errore invece risale all’università? Non è mai troppo tardi per tornare sui propri passi e cambiare verso una direzione più comoda e consona. Non cercare per forza il paragone con gli altri, ognuno ha i suoi tempi e vive nel proprio tempo, che può essere giusto solo per sé.

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