“Bocche inutili” di Claudio Uberti. Film evento al CineFeronia di Fiano Romano

 Il 26 aprile, alle ore 19:00 proiezione con dibattito in sala

Bocche inutili un film di Claudio Uberti (Rosso Mille Miglia) interpretato da Margot Sikabonyi, Lorenza Indovina, Nina Torresi, Morena Gentile, Anna GarganoSara Zanier, Lavinia Cipriani con la partecipazione di Patrizia Loreti, esce come film-evento in circa 40 sale il 25, 26, 27, 28 e 29 aprile 2022 distribuito in collaborazione con la rete degli esercenti di Galassia Cinema e con il supporto di alcune associazioni territoriali e nazionali.          

Il 26 aprile il film “Bocche Inutili” sarà proiettato al Cineferonia (via Milano, 19 – Fiano Romano) alle ore 19:00, a seguire si terrà un dibattito in sala con Franca Giacomini (ANPI “Teresa Noce” di Fiano Romano), Francesca Martella (Consigliera alla cultura e alle pari opportunità), Davide Santonastaso (Sindaco di Fiano Romano) e moderato da Martina Pangallozzi. Il film evento è patrocinato dal Comune di Fiano Romano.

Il film, sceneggiato dallo stesso regista con Francesca Nodari e Francesca Romana Massaro si avvale della direzione della fotografia di Nino Celeste, del montaggio di Marco Guelfi, della scenografia di Paolo Innocenzi, dei costumi di Magda Accolti Gil e delle musiche originali di Andrea Guerra, già Premio come Miglior Compositore agli European Film Awards e nomination ai Golden Globe e ai Grammy Awards per Hotel Rwanda e della collaborazione di Cisco Belotti nella realizzazione di un brano del film.


Bocche inutili 
è prodotto da Angelisa Castronovo ed Antonino Moscatt per Wellsee e da Lucere Film in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il supporto di Emilia-Romagna Film-Commission, in associazione con Mg Production, Lorebea Film Production, Scrigno Production, Ztv Production e con il sostegno del Comune di Carpi e della Fondazione Fossoli ed inoltre di Claudia Caluori, Claudia Marini, Fabrizio Alvisi, Global Solution, Bper Banca, CMB, De Nigris ed Aimag. 

<<La storia, non così lontana, deve parlarci soprattutto in questo momento in cui la guerra Russia Ucraina mette in discussione equilibri che credevamo stabili. E non è soltanto l’Ucraina sulle prime pagine; riceviamo notizia dall’Afghanistan, dal Pakistan, da Gerusalemme… Questo è ancora un mondo senza pace, un mondo che nega diritti, un mondo i cui conflitti provocano morte, abusi e violenze sulle donne, che restano prime vittime >> – ha dichiarato il Sindaco Davide Santonastaso – << sono felice che Fiano Romano ospiterà la proiezione di Bocche Inutili, un film che parla di resistenza, quella delle donne, quella che con la perseveranza e la solidarietà riesce a cambiare il corso della storia>>.


La storia di Bocche Inutili, che prende spunto da testimonianze reali e documentate, di donne sopravvissute alla shoah, racconta di Ester, ebrea italiana di 40 anni che viene lasciata sola dopo che la sua famiglia è stata radunata e portata via. Inviata al campo di transito di Fossoli, stringe una forte amicizia con Ada, ma la mano crudele del destino interviene per rimuoverla da lì in breve tempo. Ester non si perde d’animo, nemmeno quando viene mandata in un altro campo, evitando il convoglio verso Auschwitz che l’avrebbe portata a morte. Con Ada hanno una missione: salvare il bambino che Ester ha scoperto che sta portando dentro di sé, ma cosa rimane della fiducia riposta l’una nell’altra? Ester verrà tradita? Lei e il suo bambino non ancora nato saranno salvati?

Location principale del film il campo di prigionia e concentramento di Fossoli, vicino Carpi, allestito dagli italiani nel 1942 e oggi Museo-Monumento del Deportato, visitato da più di 30mila visitatori l’anno.

La peculiarità che attraversa il film – sottolinea il regista – e ne segna l’originalità è caratterizzata dal concetto dominante di femminilità negata. Concetto questo che, se per un verso fa luce, per la prima volta, su un non-detto circa la resa cinematografica della Shoah, per l’altro fa segno, sia pure indirettamente, alla piaga legata alla violenza sulle donne. Di qui la scelta di utilizzare la finestra come membrana di separazione, ma nello stesso tempo di condivisione, di due mondi: all’esterno la violenza gratuita perpetrata dagli aguzzini nazisti, all’interno della baracca la messa in scena della specificità stessa del femminile con il suo senso dell’accoglienza e della protezione“.

Presentando alla cassa, al Cineferonia, l’invito con il patrocinio del Comune il costo del biglietto beneficerà di una riduzione.

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