Bonus assunzioni neolaureati. Manovra da 110 e lode?

Nella nuova Legge di Bilancio 2019 varata dal Governo spunta, tra i vari incentivi, un notevole sgravio fiscale, fino a 8 mila € di durata 12 mesi, per quelle aziende che assumono a tempo indeterminato i neolaureati più meritevoli.

Situazione

La situazione occupazionale in Italia, rispetto agli altri paesi europei, non è delle migliori, a dirlo sono i tristi dati forniti dall’Istat che vede oramai salire il tasso di disoccupazione giovanile fino a dicembre 2018 al 31 per cento. L’idea del governo è quello di mettere in campo un intervento sembrerebbe mirato proprio ai giovani (volto ad evitare le sempre più frequenti “fughe di cervelli” all’estero). Non solo ma lo stesso bonus assunzioni spetta anche a chi assume dottori di ricerca. Difatti anche in questo caso lo sgravio contributivo spetterà qualora risultino rispettati specifici requisiti, ovvero:

  • dottorato di ricerca conseguito dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019 in università statali e non legalmente riconosciute, con sede in Italia o all’estero qualora riconosciute equipollente;
  • età non superiore ai 35 anni.

Vantaggi: a chi spetta?

Il Bonus non ha limiti territoriali se non per il sud Italia, difatti all’interno della Legge di Bilancio 2019 è prevista la proroga dell’incentivo occupazione Sud non solo per il prossimo anno ma anche per il 2020.

Il Bonus assunzione giovani laureati spetta:

  • giovani in possesso della laurea magistrale, ottenuta dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019 con una votazione pari a 110 e lode entro la durata legale del corso di studi,
  • giovani in possesso di un dottorato di ricerca, ottenuto dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019, prima del compimento del trentaquattresimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute italiane o estere.

Occorre porre l’accento che tale Bonus non è ammesso qualora il dottorato o la laurea siano state conseguite in università telematiche.

Manovra da 110 e lode?

Il tema è senza ombra di dubbio annoso e delicato. Non solo ma basti inoltre pensare che c’è da considerare anche il c.d. “passaggio” tra le aule universitarie al primo impiego, che nel nostro amato Paese la media è dai 8-10 mesi, versus la metà, invece, rispetto ai nostri fratelli paesi UE. Proprio così, in Italia sempre più giovani preferiscono investire e guardare verso un futuro al di fuori delle nostre terre italiche. Oltre la beffa il danno, difatti secondo uno studio condotto da Almalaurea sono in forte calo i laureati che vengono assunti con contratti a tempo indeterminato, ma aumentano invece, l’uso dello strumento contrattuale dello stage o del tirocinio. Viva l’abuso contrattuale e lo sfruttamento giovanile. Forse anziché millantare e creare ogni anno bonus, sgravi ecc. servirebbe invece ottemperare e contemplare ad una politica strutturale di lungo periodo volta proprio all’occupazione. Diciamocelo, brilla certo d’iniziativa questo Bonus giovani ma il limite di tale bonus è che è contemplato solo per il 2019, proprio così, le aziende che assumono hanno questo incentivo fiscale rivolto per ora solamente all’anno corrente.

Resta di fatto che lo sforzo di questa piccola manovra è lodevole, in quanto sta cercando di pensare a come i giovani debbano entrare nel mondo del lavoro; elemento fondamentale, poiché il ricambio generazionale, deve esserci. L’Italia anche su questo fronte rischia di perdere forza lavoro giovanile e qualificata.

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