Pitti Uomo 95: uno sguardo alle tendenze

Dall’otto all’undici gennaio nella Fortezza da Basso a Firenze si è tenuta “Pitti Immagine Uomo”, una fiera di moda maschile e comunicazione che ogni anno riscuote un successo enorme. Si tratta di una manifestazione di tre giorni alla quale partecipano personaggi famosi, stilisti, aziende di moda, influencers e fotografi da tutto il mondo. L’edizione invernale, che si è appena conclusa, è stata la novantacinquesima e non ha deluso le aspettative.

Pitti Immagine nacque grazie all’imprenditore Giovanni Battista Giorgini, che all’inizio degli anni ’50 allestì le prime sfilate a Palazzo Pitti. Durante le giornate fiorentine, negli storici palazzi della città si svolgono molti eventi, organizzati dalle maison del lusso o dalle riviste più autorevoli, come “Plaza Uomo”, che ogni volta invita gli interessati a Palazzo Budini Gattai, nel cuore di Firenze.

Per di più, in occasione del Pitti il turismo nel capoluogo toscano cresce notevolmente, giacché la quantità ingente di ospiti affolla alberghi, locali e ristoranti. Fortezza da Basso diventa una piazza importante di pubbliche relazioni, dove s’incontrano fotografi professionisti, fashion bloggers, nuovi imprenditori che lanciano i propri prodotti. Basta fare due chiacchiere con qualcuno per farsi conoscere e, giorno dopo giorno, accrescere la propria notorietà nel settore. In tal senso, Instagram ha rivoluzionato il Pitti, poiché la maggior parte dei risultati ottenuti si riscontrano nella sfera social di ognuno, con l’acquisto di nuovi seguaci o le richieste di sponsorizzazione di marchi, ad esempio. Inoltre, molte donne hanno presenziato all’edizione terminata poc’anzi, un segno rilevante per chi ha sempre considerato Pitti Immagine una fiera solo ed esclusivamente maschile.
Riguardo all’esposizione delle collezioni, alcuni stands sono stati dei veri e propri “spazi di lusso”, arredati al meglio, come Stefano Ricci, Brunello Cucinelli e Tagliatore, fra i tanti. Woolrich, invece, ha dato spettacolo, con l’allestimento di uno show sul ghiaccio per presentare la nuova serie di soprabiti, con pattinatori e modelli professionisti. Barbour ha mostrato in esclusiva la giacca disegnata da Ridley Scott, ispirata all’Inghilterra, alla caccia e soprattutto al mondo del cinema. Per quanto concerne i look dei partecipanti, come al solito si è assistito ad accostamenti improbabili, scelti ad hoc per ostentare nell’occasione, e combinazioni ispirate allo stile tradizionale e sartoriale. C’è chi riesce a interpretare bene le tendenze del momento, chi esagera e chi sceglie di vestire classico. A ciascuno il proprio stile, purché adottato con naturalezza.
Il settore del vintage si è dimostrato in forte ripresa, sopratutto nella tendenza del vestiario militare, tramite capi originali della Guerra del Vietnam (field jackets), giacche Navy (deck jackets), stivali e cappotti realizzati con tessuti dell’esercito italiano. Oltre ai pezzi autentici indossati dai diversi partecipanti, anche le industrie hanno presentato varie proposte, ispirate all’abbigliamento del passato. Ancora, si è visto molto street style, in linea con la tendenza del momento (maxi piumini, marsupi, pantaloni larghi e più corti), spesso in tessuto tecnico.
Insomma, in ogni edizione il Pitti Uomo cambia e allo stesso tempo conserva i propri caratteri peculiari, senza i quali la manifestazione non esisterebbe. Per chi è nato e vive nell’epoca dei social, è difficile immaginare un Pitti senza Instagram. Eppure, in passato la fiera aveva luogo, altresì senza social network.

Perciò, lasciamo che le tendenze seguano il proprio corso e, da appassionati, aspettiamo la prossima edizione con curiosità. In fondo, giugno non è così lontano.

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