Calenda e Parisi creino uno forza centrista e rinnovatrice

Leggendo alcuni resoconti giornalistici dell’assemblement del 26 febbraio organizzato da Azione, di Carlo Calenda, un incontro tra varie e differenziate forze politiche, mi sono accorto che il clima creatosi attorno a ciò è positivo.

Vero è che una riunione di forze eterogenee può essere un ottimo modo per un dialogo futuro che potrebbe coalizzare soggetti differenti, al di là dei poli populisti e di sinistra del Paese.

Sono fiducioso che, ad esempio, Parisi parli del mondo cattolico al di là della sua storia, e spero che questi incontri servano a convincere anche altri ad intraprendere la via del cattolicesimo democratico. A mio avviso, però, bisognerebbe perseguire l’obiettivo di un discorso centrista autonomo e non ad una sommatoria di percentuali che viene fuori dai sondaggi, al solo scopo di acquisire dei seggi, che poi non avrebbero la forza diidee comuni.

Solo in autonomia sapremo dare, in futuro, concretamente una risposta diversa e soprattutto credibile.

Vi sono molti partiti che, rimasti nei primi anni fuori dalla compagine parlamentare, sono riusciti ad ottenere risultati di rilievo negli ultimi tempi. L’importante è accelerare il processo di agglomerazione del centro e soprattutto, ricominciare a far politica attiva, con i mezzi tradizionali e moderni , con cui abbiamo la fortuna di interfacciarci ogni giorno.

Un centro statico, non ha modo di esistere. Il termine moderato non va confuso con accomodamento, e non è detto che la nuova forza popolare non possa essere anche rinnovatrice della classe dirigente.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here