Che il 2022 non sia un “ritorno al passato”

Il 2022 è arrivato e, per molti di noi, il tempo sembra essersi fermato. Siamo nel bel mezzo della tempesta e il nuovo anno sarà, ancora, segnato dalla pandemia.

Purtroppo, non si tratta di essere pessimisti, i numeri parlano chiaro e il rialzo dei contagi – in queste ultime settimane – non permette di aprirsi a quei sentimenti di speranza e fiducia che ogni nuovo inizio, normalmente, dovrebbe generare.

Certo, la situazione è sicuramente molto diversa rispetto al 2020, non possiamo e non dobbiamo negarlo. Molto cose sono cambiante e il vaccino, grazie anche alla massiccia campagna portata avanti dal Governo, ha permesso di salvare moltissime vite, riaffermando il primato della scienza troppe volte messa in discussione da “bizzarri sciamani”. Grazie alla prevenzione e al vaccino non abbiamo più assistito a scene tremende come quelle di Bergamo, quando, la notte del 18 marzo 2020, 70 mezzi dell’esercito italiano portarono via i troppi caduti di questa lunga guerra di trincea.

Non sono passati neanche 2 anni da quei giorni terribili eppure alcuni sembrano aver dimenticato quello che è stato.

Che il 2022 non sia un “ritorno al passato”, non possiamo permettercelo. Da un punto di vista sanitario siamo stanchi di piangere persone care morte per il Covid-19; da un punto di vista economico, imprese e lavoratori sono sempre più in difficoltà e la crisi, aggravata dalla pandemia, sta attraversando una fase patologica che avrà ripercussioni sociali molto gravi per anni.

Sembra quasi lapalissiano dirlo, ma il 2022 dovrà essere ancora una volta segnato dalla responsabilità personale che deve diventare coscienza collettiva, consapevoli che solo con l’impegno di tutti potremo cercare di vincere questa estenuante guerra.

Mascherine, vaccini, tamponi, distanziamento. Per questo 2022 ognuno di noi metta tra i “buoni propositi ” di osservare un po’ meglio le regole rispetto a quanto fatto negli ultimi tempi.

Senza urlare a presunte dittature o a fantomatiche cospirazioni internazionali volute dai poteri forti. Ai fantasiosi professori di Facebook consiglierei di iniziare a scrivere romanzi. Magari il 2022 ci regalerà anche il best seller (tragicomico) opera di qualche no-vax.

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