Colleferro, il centrodestra non parteciperà al prossimo consiglio comunale. Le motivazioni

A Colleferro si apre un nuovo capitolo nello scontro tra maggioranza e opposizione. Quest’ultima, con una lettera durissima, contesta il “metodo Sanna” e spiega i motivi per cui non prenderà parte al consiglio comunale di lunedì 6 maggio 2019. Di seguito il testo integrale a firma dei consiglieri comunali di centrodestra Aldo Girardi, Andrea Santucci, Chiara Pizzuti, Mario Cacciotti e Riccardo Nappo.

“Venerdì 3 maggio 2019 abbiamo ricevuto la comunicazione per il Consiglio Comunale che si terrà in prima convocazione  Lunedì 6 maggio p.v. alle ore 10,00 ed eventualmente in seconda convocazione due giorni dopo, ovvero Mercoledì 8 maggio alle ore 16,30.

Fatto inusuale quello della convocazione della “doppia seduta” giustificato solo dal fatto di volersi garantire nella seconda data il numero legale, che proprio Lunedì 29 aprile era venuto a mancare, e che il regolamento del consiglio comunale (art 26 comma 2…che riteniamo assurdo), fissa a soli quattro (?) consiglieri presenti in aula.

In quella occasione è stato lo stesso Sindaco a dichiarare di comprendere le ragioni dell’opposizione di uscire dall’aula perché “in consiglio comunale il numero legale va garantito dalle forze dì maggioranza”, al di là del fatto che seppur nelle commissioni consiliari valga lo stesso principio, in più di una occasione abbiamo ritenuto doveroso “garantirlo” per poter acconsentire lo svolgimento dei lavori.

Noi non facciamo ostruzionismo con lo scopo di rallentare la macchina amministrativa, noi facciamo quello che le norme ed il regolamento ci consentono di fare nel rispetto delle nostre posizioni che, se qualcuno lo avesse dimenticato, non sono quelle di chi governa la città.

Per l’ennesima volta ribadiamo che non ci stiamo ad essere presi per i fondelli da chi pensa che il confronto democratico ed Istituzionale vada portato avanti in questo modo, a proprio esclusivo piacimento, non tenendo conto del ruolo e degli impegni lavorativi di ognuno di noi.

Se riceviamo una convocazione vorremmo avere la possibilità di esserci, e per farlo, poterci organizzare, comunicandolo preventivamente a chi ci paga lo stipendio, perché se a qualcuno non è chiaro abbastanza, dal nostro lavoro dipende anche il lavoro altrui e quindi ci vuole e si deve rispetto. Non basta inviare il giorno dopo un “giustificativo” di presenza in Consiglio, o in Commissione, per sentirsi a posto con la propria coscienza o convinti di aver rispettato i propri doveri. E se questo vale per i dipendenti, non si creda che le stesse problematiche siano da meno per i liberi professionisti, per chi ha un’attività o per gli imprenditori.

Ma probabilmente parliamo un’altra lingua ed allora proveremo a farci capire in altro modo.

Lunedì prossimo non ci presenteremo in Consiglio e formalizzeremo tramite protocollo al Sig. Segretario Generale Dott. Andreone e al Presidente del Consiglio Stendardo la nostra richiesta di ritenere “non valida” la convocazione di cui sopra, diffidando allo svolgimento del Consiglio Comunale così come convocato, pena il nostro ricorso all’Autorità Amministrativa e al Sig. Prefetto. “

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