Daniele Giannini: “Zingaretti e Raggi assenti. Dal governo manovra propagandistica. L’Ue si è dimostrata incapace di affrontare le emergenze”

Il Lazio, come ogni altra regione d’Italia, ha dovuto affrontare l’emergenza Covid-19. Abbiamo contattato il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini per rivolgergli alcune domande sulla gestione Zingaretti, l’operato del governo e il futuro dell’Europa.

Buongiorno Consigliere, il Lazio non è stato ovviamente immune al virus e sono state necessarie misure straordinarie e tempestive per contenere il contagio. Come giudica l’operato del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e della sua maggioranza?

Dobbiamo fare una premessa doverosa perché i numeri, ad oggi, sono positivi e confortanti. I contagiati stanno lentamente e gradualmente diminuendo e non ci sono stati quei picchi che tutti noi temevamo e che invece, purtroppo, abbiamo visto in altre regioni. Da questo punto di vista siamo moderatamente ottimisti. Su quella che è stata l’organizzazione, invece, molto sia stato anche merito dei cittadini che fin dall’inizio hanno saputo rispettare le regole, anche perché l’organizzazione messa in campo dalla regione Lazio è arrivata in ritardo rispetto alla tempestività che ci saremmo aspettati. Ancora oggi abbiamo carenza di dispositivi di protezione individuali, tra tutti le mascherine. C’è un grande ritardo e questo non è ammissibile. Il primo dovere di un amministratore è quello di tutelare i propri cittadini e, in una fase così delicata, quegli operatori, dalla sanità ai servizi essenziali, che sono maggiormente esposti. Vorrei sottolineare che moltissimi contagi, in Italia, sono avvenuti negli ospedali o nelle case di riposo, in quelle strutture dove dovrebbero essere applicate misure di sicurezza maggiori.

Parlando della Capitale, come giudica la gestione di Roma? A mio avviso, la contrazione del mercato nel settore turistico rischia di fare grandi danni alla città. La Raggi come sta operando?

Un sindaco assente come il Presidente della regione e, durante la pandemia, queste assenze pesano. Possiamo solo confidare sul fatto che, continuando con questo trend positivo si possa, ai primi di maggio, aprire una fase due che possa far ripartire tutta la città. Anche a Roma, il comportamento virtuoso dei cittadini farà la differenza. La “fase 2” non so quando partirà, vedo grosse differenze con le regioni del nord dove, ad esempio, il governatore Zaia già sta studiando il progetto di rilancio economico del Veneto. Di questo, invece, non ho sentito parlare né Zingaretti né il sindaco Virginia Raggi.

Nelle scorse settimane è stato istituito il Covid Hospital a Palestrina, scelta che ha scatenato fortissime proteste da parte dei sindaci. Lei come giudica questa scelta?

È stata operata una scelta prettamente politica irrispettosa anche dei territori dove questa è andata a ricadere perché non ci si è andati a interfacciare neanche con l’amministrazione comunale. Il riconvertire questo ospedale causerà gravi disagi per tutto il territorio che non ha più né un pronto soccorso né un ospedale di riferimento. A mio avviso è stato un atto gravissimo. Ripeto, c’è solo una volontà politica da parte della regione Lazio, ognuno poi potrà farsi, grazie alla propria intelligenza, un’idea chiara. Palestrina dovrà riavere il proprio ospedale e questa sarà una battaglia prioritaria per la Lega nei prossimi mesi.

Passiamo alle azioni messe in campo da parte del governo per sostenere imprese e lavoratori. Conte e Gualtieri ci hanno parlato di altri 400 miliardi a garanzia per i prestiti presi dalle imprese. Il premier ha parlato della manovra economica nella storia italiana, lei che ne pensa?

Direi sia stata la più grande manovra di propaganda della storia italiana. Lo Stato non tira fuori un euro ma garantisce soltanto. I rischi per gli imprenditori sono molto alti perché, poi, saranno loro a dover chiedere questi prestiti e quindi dovranno mantenere gli impegni. Per ripartire ci vorrà tempo e, in settori come quello del turismo e della ristorazione, c’è bisogno di tanta fiducia. A mio avviso, comunque, sarebbe stato meglio fare come in Germania, lo stato avrebbe dovuto fare deficit per tre mesi garantendo alle attività produttive un finanziamento diretto da parte dello Stato. In questo modo potevamo veramente dare la possibilità alle nostre aziende di ripartire, di pagare le tasse e, soprattutto, di creare occupazione.

Una domanda sui due Matteo, Renzi e Salvini. Il primo ha detto che bisogna riaprire tutto e che, quando la politica si fa dettare la linea dalla scienza allora la politica è debole. Salvini invece ha invocato la riapertura delle chiese perché oltre alla scienza, c’è bisogno dell’aiuto della Vergine Maria. Non crede la politica dovrebbe comunicare e parlare con più attenzione?

Sicuramente c’è un tentativo della politica di riprendersi uno spazio, che è quello che gli compete, spesso messo in ombra da alcuni “poteri forti”. Condivido il pensiero che la politica debba tornare a decidere ed entrambi evidenziano due situazioni che secondo me fanno parte delle prospettive che gli italiani seguono, quello della riapertura, che però non può essere immediata ma graduale. La prima nostra preoccupazione deve essere quella di non far scoppiare nuovi focolai che ci riportino a ricominciare questo incubo da capo. Sulle dichiarazioni di Salvini posso dirle che il fatto religioso ha una sua rilevanza e in momenti come questi che sta attraversando il popolo italiano la preghiera può sicuramente aiutare. Personalmente, credo che il raccogliersi in preghiera sia una delle cose più belle, più importanti che si possa fare.

Prima di salutarci, un’ultima domanda sull’Unione europea. Secondo lei, la crisi Coronavirus ha determinato la morte dell’idea sulla quale era stata fondata?

L’Unione europea si è dimostrata inadeguata a gestire le situazioni di emergenza. È una famiglia dove fino a quando le cose vanno bene si sta uniti ma, quando arrivano le difficoltà, ognuno pensa per se e chi è più fragile viene abbandonato a se stesso. Così non funziona e viene a mancare il presupposto fondante di questo organo sovranazionale, che è la solidarietà.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here