Diritto d’Autore e Blockchain: SIAE e Algorand fanno un passo in avanti

A cura dell’avvocato Alberto Improda e del dott. Fabio Coppola, vicepresidente di AIO Blockchain


La SIAE Società Italiana Autori ed Editori e Algorand, società fondata da Sivio Micali, docente presso il MIT di Boston e vincitore del Premio Turing, proseguono nel proprio progetto in tema di Blockchain.

La partnership tra le due realtà comincia a dare frutti: è dei giorni scorsi l’annuncio della creazione di oltre 4 milioni di NFT – Non Fungible Token, che rappresenteranno digitalmente i diritti dei circa 95.000 autori associati a SIAE.

La novità fa parte di un percorso iniziato da SIAE ed Algorand nel 2019, inserendosi in un contesto di particolare sensibilità rispetto al tema.

Di recente, infatti, nel mondo dei media, dell’arte e dell’intrattenimento vi è stata una vera e propria esplosione di interesse per gli NFT.

Il fenomeno posa le proprie fondamenta nella Blockchain, una tecnologia ormai consolidata ed oggetto di adozione sempre più ampia in vari campi.

In analogia con quanto avvenuto agli inizi deli Anni Duemila con le reti peer-to-peer, il ciclo di creazione e trasferimento di valore all’interno dell’industria culturale – con tutta probabilità – si appresta ad una vera e propria rivoluzione.

Gli NFT, peraltro, non solo rappresentano una grande promessa, ma pongono anche numerose sfide sul piano giuridico, alcune delle quali sono dirimenti, affinché il loro potenziale possa essere sfruttato in pieno.

Un NFT, come noto, è un token crittografico unico e indivisibile, che viene collegato inscindibilmente a un oggetto tipicamente digitale: un’opera d’arte, un brano musicale, un oggetto collezionabile; le declinazioni sono pressoché infinite.

Per inquadrare l’entità del fenomeno, un NFT pubblicato dall’artista digitale Beeple è stato recentemente battuto all’asta da Christie’s per la cifra di 69 milioni di dollari; il gruppo musicale Kings of Leon ha pubblicato un album sotto forma di NFT; Jack Dorsey, Fondatore e CEO di Twitter, ha messo all’asta il suo primo tweet, venduto a 2,9 milioni di dollari.

Come le criptovalute più note, Bitcoin e Ether, gli NFT tramite la tecnologia blockchain garantiscono autenticità e proprietà del token; la differenza maggiore tra NFT e criptovalute risiede nell’unicità di ogni NFT, e dunque, nomen omen, nella non fungibilità dello stesso.

Per la maggior parte, gli NFT vengono creati e gestiti tramite la Blockchain di Ethereum, mediante lo standard ERC-721 (diverso dai token fungibili ERC-20) ed esistono vari marketplace online, come OpenSea, sui quali gli NFT vengono venduti, scambiati e acquistati.

Quando si acquista un NFT, in quanto token, ciò che si ottiene giuridicamente è il diritto di disporne. Proprio perché emesso e oggetto di circolazione su una determinata Blockchain, tale diritto del titolare sul token, coincide con la possibilità di eseguire transazioni.

Ma un NFT introduce una complicazione ulteriore, presentando in un certo senso una duplice natura: quella del token vero e proprio, e quella dell’oggetto a cui il token è inscindibilmente collegato.

Ipotizziamo, ad esempio, il caso di un NFT collegato ad un’opera tutelata dal Diritto d’Autore, magari un brano musicale.

Una questione cruciale risiede nel comprendere che l’acquisto di un NFT, ed il conseguente diritto di disporne, non comporta l’automatica trasmissione all’acquirente dei diritti sul brano collegato al token.

La Legge sul Diritto d’Autore, in Italia, impone una disciplina che specifica anche le modalità di circolazione di tale diritto, in regime di specialità rispetto al Codice Civile.

L’autore di un’opera, con la sua creazione, acquista a titolo originario i diritti sulla stessa, che si esplicano nella paternità sull’opera e in molteplici diritti circa il suo sfruttamento economico.

Con riguardo a questi ultimi, che rappresentano diritti disponibili, è prevista la trasmissione esclusivamente tramite atto scritto, tipicamente per il tramite di una società di collecting.

Questo il contesto nel quale la SIAE punta a ridisegnare complessivamente le modalità di gestione dei diritti autorali e delle royalties, sfruttando la Blockchain e gli NFT.

Per implementare in modo efficace queste tecnologie nell’ambito del Diritto d’Autore, oltre ad un investimento sul lato tecnologico, sarà necessario un qualche intervento normativo, per una gestione più dinamica dei diritti tramite gli NFT.

L’auspicio è che qualsiasi provvedimento in materia avvenga tenendo conto di come l’innovazione tecnologica sia un fenomeno in divenire, che in quanto tale rifiuta limiti statici, siano essi di mercato o normativi.

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