Elezioni umbre, a Perugia Conte propone il “metodo Ferdinandi”

Si è tenuto ieri venerdì 17 maggio il tour elettorale di Giuseppe Conte in terra umbra per sostenere i candidati sindaco appoggiati dal Movimento 5 stelle.

Dopo una tappa a Foligno per il candidato Mauro Masciotti, e una a Gubbio per la candidata Alessia Tassoil leader M5s torna a Perugia in piazza della Repubblica con una accoglienza tale da far nutrire nuove speranze per la città quasi consorti alla precedente vittoria sarda.

È qui in piazza che Conte risponde alle domande non solo dei giornalisti, ma soprattutto a quelle più contingenti dei cittadini stanchi di vedere cattive logiche di familismo e clientelismo.

A introdurre il comizio politico è Thomas De Luca coordinatore regionale del M5s che così anticipa le parole della Ferdinandi: “L’Umbria intende voltare pagina dopo la disastrosa legislatura di centrodestra mettendo al centro i territori e i cittadini.”

“Sanità, legalità, rifiuti, lavoro, energia, beni comuni, diritti civili, sviluppo economico, protezione civile, pianificazione territoriale” continua De Luca, sono questi i temi di riforma che il Campo largo vuole proporre per il prossimo 8-9 giugno.

Rifiutare ogni forma di «consociativismo, familismo e clientelismo» sembrano solo alcuni dei punti cardini del metodo Ferdinandi. Ma è Giuseppe Conte a chiarirlo meglio nella sua intervista rilasciata a piazza della Repubblica, pochi minuti prima di salire sul palco comiziale. 

“La forza trainante del metodo Ferdinandi”, così la chiama il leader M5s, consiste proprio nella capillarità emergenziale della risposta alle problematiche più nascoste e impenetrabili, accumulate da anni di passività consociata. 

“Bisogna partire da un dialogo, un ascolto della città, quartiere per quartiere” afferma Conte, e sono ben 52 i quartieri ascoltati prima dell’esposizione elettorale. 

E continua “C’è stato un grande lavorio, confronto, e alla fine convergenza su progetti utili alla cittadina. Il buon modo di far politica è ascoltare i cittadini, cercare di abbonare risposte e progetti per loro”.

Ma precisa l’ex premier, “non come hanno fatto in Liguria, incontrare sugli yacht o a Montecarlo gli imprenditori, e chiedergli quale sia il progetto che serve loro per valorizzare i loro beni. Non funziona così la politica”. 

Una politica costruttiva e non ostruttiva è quella in cui crede la candidata Vittoria Ferdinandi, ed è la stessa di cui si è parlato nelle regionali sarde dove il buon governo, dice Conte, si è alla fine fatto spazio.

Anche a Perugia dunque “ci sono tutte le premesse per un governo virtuoso della città” lampeggia il leader M5s sul palco alla città, e spiega “perché le premesse devono essere costruite prima” attraverso un «percorso serio», specialmente per la lotta al salario minimo.

A tali premesse segue il discorso centrale di Ferdinandi, che per tutta la durata sembrava non smettere di raccogliere bandiere per agitare un nuovo vento di trasparenza e fiducia tra le strade della città del grifo.

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2000, Bari, Classicista e storico dell’arte. Redattore di Politica interna. Attualmente si occupa di Etruscologia e Diritto Romano a Perugia, dove conduce indagini sperimentali in Archeologia Classica. Si è occupato di Estetica cinematografica e filosofia del linguaggio audiovisivo a Firenze presso la storica rivista “Nuova Antologia” e collabora con la Fondazione Spadolini. È autore del romanzo Pasqualino Apparatagliole (2023, Delta Tre Edizioni), e curatore della recensione al libro Oltre il Neorealismo. Arte e vita di Roberto Rossellini in un dialogo con il figlio Renzo di Gabriella Izzi Benedetti, già presidente del Comitato per l’Unesco, per la collana fiorentina “Libro Verità”. Ha già curato per la “Delta Tre Edizioni” le prefazioni alla silloge Lo Zefiro dell’anima (2019) di Pasquale Tornatore e al romanzo Le memorie del dio azteco (2021) dello storico Saverio Caprioli. A novembre 2023, ha curato il Convegno “L’ombra del doppio: la dicotomia nella poiesis” nella città di Lavello.

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