Il FAI e i “Luoghi del cuore”

Come ogni anno l’associazione del FAI, ovvero Fondo Ambiente Italiano, insieme ad Intesa Sanpaolo, ha dato il via all’undicesima edizione dei “Luoghi del cuore”. Questo progetto ha come scopo primario il recupero e la valorizzazione di luoghi semisconosciuti o in stato di abbandono.

Attraverso le votazioni – alle quale possono accedere tutti –  disponibili dal 12 maggio al 15 dicembre 2022,  verranno scelti i luoghi più votati. Queste località, inserite dai cittadini stessi, saranno premiate con dei finanziamenti: 50.000 euro per il primo classificato, 40.000 euro per il secondo e 30.000 euro per il terzo.

Questo progetto è un vero e proprio invito ad unirsi e ad essere responsabili per il proprio territorio, poiché luoghi caratteristici e dalla bellezza eterna, rischiano la rovina. I candidati sono veramente tanti; andiamo a vedere insieme i luoghi della  top five.

STAZIONE BAYARD

Il luogo, ad oggi, con più voti è l’antica stazione Bayard di Napoli, un tempo tratta ferroviaria della Napoli-Portici, la prima linea ferroviaria costruita in Italia. L’edificazione della stazione è datata al 1839, per volere dei Borbone. La stazione “Bayard” era il capolinea della prima linea ferroviaria italiana ed, allora, era collocata in via de’ Fossi, l’attuale Corso Garibaldi.

Solo trent’anni dopo, nel 1866, la linea venne soppressa, poiché ne vennero inserite altre due. La stazione continuò ad essere di proprietà delle Ferrovie dello Stato ma, in seguito, venne assegnata al Dopolavoro Ferroviario, società che la adibì al Teatro Italia. 

Nel corso della Seconda guerra mondiale, la stazione Bayard subì numerosi danni a causa dei bombardamenti e delle esplosioni. A seguito del terremoto dell’Irpinia, divenne proprietà del comune di Napoli; da quel momento, l’oblio.

La stazione è da tanti – troppi – anni in stato di abbandono: un casermone fatto di tufo e sommerso dalla vegetazione. Da tempo, l’A.I.G.E. sta portando avanti un progetto di restauro, grazie anche alla volontà dell’architetto Aldo Loris Rossi.

Il progetto prevede la riemersione della stazione, la creazione di un Museo delle Comunicazioni Viarie e un centro di informazioni per turisti.  È veramente una vergogna che un luogo di tale portata storica, che ebbe come ospite anche Garibaldi, resti in questo stato di completo abbandono.

SCALA DEI TURCHI

Nella meravigliosa provincia di Agrigento, lungo la cristallina costa di Realmonte, si erge a picco sul mare La Scala dei Turchi, una falesia costituita da marna, ovvero un tipo di roccia sedimentaria calcarea e argillosa dal colore bianco. La forma di questa meraviglia è ondulata e irregolare.

Il nome deriva sia dalla sua struttura che dalle incursioni avvenute nell’antichità per opera dei  saraceni, i quali approdavano nel luogo per trovare riparo. La Scala dei Turchi, con il tempo, è diventata una vera attrazione per i turisti, non solo a causa della sua naturale bellezza ma anche per essere stata il set di numerosi film e l’ambientazione dei famosi romanzi di Andrea Camilleri sul Commissario Montalbano.

La zona è tristemente nota per essere stata soggetta ad abusivismo. Di fatto, negli anni Ottanta, vi era stato piantato un cantiere per un complesso alberghiero: un vero e proprio ecomostro

Grazie all’attivismo di Legambiente e alla mobilitazione del FAI, nel 2008 è stato fatto un censimento e nel 2011 questo impianto deturpante è stato abbattuto.

CASTELLO E PARCO DI SAMMEZZANO

Nel comune di Reggello, poco distante dal capoluogo toscano di Firenze, si erge un edificio unico e speciale, dall’architettura colorata ed eccentrica: il castello di Sammezzano.

Ai tempi dei medici era una tenuta di caccia. Nell’Ottocento, il visionario e stravagante marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes decise di riprogettare il castello con uno stile moresco. Il castello è circondato da un parco immenso e presenta 13 sale, ognuna diversa dall’altra, che un po’ ricordano l’Alhambra di Granada. 

È triste ammettere che questa meraviglia è stata per molto tempo trascurata. Dopo essere stato trasformato in un albergo di lusso,  nel 1999 una società ne acquistò la proprietà per renderlo un resort. Il progetto non andò mai a buon fine e il castello venne abbandonato.

Negli anni si sono susseguite varie aste giudiziarie e il luogo ha attirato l’interesse di molte associazioni e enti. Nel 2016, con 50 mila voti, ha ottenuto il primo posto dei Luoghi del cuore nel censimento FAI. Nel 2020 è stato inserito nel “7 Most Endangered”, un programma comunitario finalizzato all’individuazione e al recupero dei sette siti culturali più in pericolo in Europa.

SPIAGGIA DELLA PILLIRINA

Le meraviglie della Sicilia sono tantissime. Tra queste è presente anche la Spiaggia della Pillirina, nell’area protetta del Plemmirio, in provincia di Siracusa.

Un luogo magico, fatto di sabbia e acque cristalline, intriso di storia. Di fatto il luogo è stato teatro di una battaglia navale tra Atene e Siracusa. Nel sito sono stati ritrovati fornaci greche,vtombe a pozzetto dell’età del bronzo e resti di una batteria militare risalente alle Seconda guerra mondiale.

Nel 2018, la spiaggia è stata interdetta per rischio di cedimenti. Tutt’ora la spiaggia è pericolosa e potrebbe mettere a rischio l’incolumità dei numerosi turisti.

VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

A metà strada tra Milano e Bergamo,tra i fiumi Adda e Brembo, vi è il villaggio Crespi d’Adda, interamente costruito da zero da Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio, Silvio Benigno Crespi, nel 1877. 

La loro idea era q uella di costruire, appunto, un villaggio per edificare una fabbrica di cotone, o meglio, una “città del lavoro ideale e moderna“. L’abbondanza di acqua corrente, generatrice di energia, ha permesso la creazione del luogo.

La cittadina, tuttavia, era unicamente abitata dai dipendenti del cotonificio e dalle rispettive famiglie. Nacque così una sorta di comunità chiusa ma estremamente funzionante, con all’interno: una scuola, una chiesa, un ospedale, un teatro,un  centro ricreativo e persino alcuni negozi e campi sportivi. Tutto questo 150 anni fa’.

Il cotonificio è stato attivo dal 1878 fino al 2004 e nel 1995 l’intero Villaggio è stato proclamato sito patrimonio dell’UNESCO, in quanto esempio eccezionale di villaggio operaio. Ancora oggi, Crespi d’Adda è il villaggio operaio meglio conservato dell’Europa meridionale.

Il villaggio è aperto ai visitatori ed entrarci è quasi come fare un viaggio nel tempo, in cui tutto è rimasto immutato. Ciò che preme i cittadini e chi ha a cuore il posto è, quindi, la sua conservazione nel tempo.

Ciò che porta avanti il FAI e altre associazioni è veramente importante. Non dobbiamo trascurare le bellezze e i beni che il nostro territorio ci offre. 

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