Il salone del libro: un viaggio tra libri e natura

Questa è stata la mia prima volta a Torino e al Salone Internazionale del Libro
Le mie aspettative erano molte e sono state tutte accontentate.
Il viaggio è stato un immersione nell’arte e in un tipo cultura che solo Torino può dare alle persone che la vedono. La città mi è piaciuta moltissimo, dai suoi edifici storici, ai monumenti, passando per le piazze, i giardini e i musei che ho avuto la possibilità di vedere.

Sono rimasto affascinato dal Salone Internazionale del Libro. Mi era stato descritto come un festival enorme, pieno di libri e spunti culturali e devo dire che non ha deluso le mie aspettative. Non appena entrato nei varchi, ho avuto la possibilità di respirare un’aria diversa dal solito, anche dallo stesso Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che si tiene ogni anno a Roma. Gli spazi erano molto ampi e disseminati da tantissimi stand, nei quali venivano trattati argomenti vari: dall’attualità — in primis la guerra in Ucraina, con “la casa della Pace” — alla letteratura italiana e straniera; con ampi spazi dedicati al fumetto — basti pensare alla presentazione della seconda serie di Zerocalcare — ma anche alla sostenibilità ambientale, soprattutto per quanto riguarda l’impatto che i libri possono avere sulla nostra cultura e le sue dinamiche. 

Entrando nel padiglione Oval, non mi sarei mai aspettato di trovare un Bosco di 200 metri quadrati al suo interno: un’installazione ad opera della casa editrice Aboca edizioni, la quale ha voluto dare una rappresentazione fisica alla sua collana “Il Bosco degli Scrittori”. Quest’opera, secondo quanto ci ha riferito Lorenzo Canali — con il quale ho avuto la possibilità di parlare e di intervistare — ha come scopo quello di ricreare la connessione tra Uomo e Natura, anche in un ambiente poco adatto alle piante. Inoltre, essa è una rappresentazione di come anche Arte e Natura possano unirsi, tenendo sempre in considerazione il concetto di sostenibilità e di attenzione nei confronti dei problemi legati al cambiamento climatico.


Essendo un biologo, mi sono interessato prevalentemente di eventi riguardanti l’ambito ambientale e, come detto in un mio precedente articolo scritto per la testata Lanterna, non mi aspettavo affatto che un grande attore come Alessandro Gassman si fosse interessato alla sostenibilità e alla ricerca di aziende (o cooperative) impegnate nella riduzione delle emissioni e interessate all’economia sostenibile. Il suo interesse lo ha portato ad informarsi e a studiare per non essere solamente una figura di sostegno alla causa ma anche una persona attiva in prima persona. In futuro, spero anch’io di riuscire a vedere, come detto dallo stesso attore, film italiani nella quale questi argomenti vengono trattati, in quanto il cinema è (e potrà essere) un trampolino di lancio per il supporto ai cambiamenti che ognuno di noi deve fare per ridurre l’impatto ambientale che l’uomo esercita.

Ma il Salone Internazionale del Libro non si trovava solo nei tre padiglioni del Lingotto, era bensì sparso per tutta la città, attraverso eventi sociali e mostre, come quella del WordPress Photo 2022, all’interno della GAM, Galleria d’Arte Moderna, dove ho avuto la possibilità di vedere foto i cui soggetti erano i più grandi eventi (e non) dell’attualità: Dalle guerre che stanno imperversando nel mondo — dall’Ucraina all’Africa —  alle conseguenze del cambiamento climatico che sta modificando il nostro ambiente con una velocità mai vista prima, creando tantissimi danni, soprattutto alle popolazioni che vivono di agricoltura e allevamento nei paesi meno ricchi. Coinvolgendo tali paesi, sono stati affrontati anche altri argomenti di importanza cruciale, come gli animali in cattività nei circhi, i quali, per il nostro piacere, vengono estirpati dalla loro vita naturale e rinchiusi in gabbie strettissime; e la povertà che ingloba molte parti del mondo che noi consideriamo lontane ma che, in realtà, non lo sono affatto.

All’interno della GAM, ho avuto anche la possibilità di vedere la mostra d’arte della galleria, che include moltissimi artisti che vanno dagli inizi del ‘900 ad oggi. Grazie alla mostra ho iniziato a interessarmi — e soprattutto a capire — opere che, tutt’ora, non sono sempre ben viste o che vengono considerate “troppo banali” ma che, in realtà, racchiudendo un mix tra emozione e nuove tecniche, portano il visitatore ad ampliare i propri interessi, andando ad eliminare quei limiti che una visione classica dell’arte ci ha dato. Comprendo anche me in questa frase, proprio perché non mi sono mai inteso molto di arte, eppure, mi è bastato recarmi alla galleria con le persone giuste per immergermi completamente in un mondo, per me diverso, ma bellissimo.

Questo viaggio non è stato solo cultura o arte. È stato un viaggio di consolidazione del rapporto di amicizia con le persone con la quale sono partito e vissuto; un’esperienza che, sicuramente, ci aiuterà nelle nostre avventure di tutti i giorni, che ci ha insegnato ad esserci sempre l’uno per l’altro e che ci ha guidato nella scoperta di nuove amicizie, soprattutto con persone che conosco da poco o con cui avevo lavorato solo tramite computer, ma con le quali sono sicuro di aver creato un legame che ci aiuterà a crescere sempre più. 

Ultimo ma non per importanza, vorrei ringraziare la redazione di Lanterna per avermi dato la possibilità di scoprire sempre meglio questo mondo che fino a pochi anni fa mi era ignoto ma che, adesso, mi piace tantissimo.

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