The pink squad: in un mondo ideale non esisterebbero le quote rosa

Fin dalla notte dei tempi il rapporto delle donne con la cosa pubblica è sempre stato conflittuale, basti pensare che anche nella democraticissima Atene le donne donne erano considerate alla stregua degli schiavi, non potendo partecipare alla vita politica della città. Unico esempio positivo in età classica è, infatti, l’oligarchica Sparta dove le donne avevano un ruolo fondamentale nelle decisioni pubbliche.

Andando avanti nel tempo, la storia si popola di grandi donne e di grandi movimenti femminili; ma come mai ancora pochissime sono le donne che ricoprono o hanno ricoperto ruoli apicali? Come mai in Italia ancora nessuna donna è stata a capo di partiti o ha rivestito ruoli istituzionali di rilievo?

Se parlassimo con un sociologo, probabilmente rintraccerebbe le cause del problema delle donne con il potere nel fatto che viviamo in una società patriarcale: quindi è difficile sradicare certe idee, certi modi di pensare o certi modi di agire legati all’idea di una donna che deve sottostare alle decisioni maschile e dovuti anche ad un mondo costruito a misura di donna-madre che all’occorrenza abbandona i suoi obiettivi o si vede costretta a delegare l’educazione dei figli e tanto altro a terze persone.

Nel XXI secolo tutto ciò è inaccettabile poiché una donna difficilmente raggiunge i suoi obiettivi non rinunciando ad una minima parte di sé, ma soprattutto è inaccettabile e squalificante che una donna per essere eletta ad una qualunque carica istituzionale debba rientrare nelle cosiddette “quote rosa”. Le “quote rosa” dimostrano come ancora i tempi non siano maturi per superare l’idea che la presenza delle donne in politica non sia un minus, ma un plus.

Dopo le elezioni americane di midterm, il parlamento americano si è popolato di donne di etnie, religioni e provenienze sociali diverse: questa elezione fan ben sperare e nell’epoca dei social network diventa virale e acquista una portata globale grazie alla condivisione di post, foto, tweet, stories da parte di queste parlamentari democratiche; quindi #Thesquad, come la Ocasio-Cortez ha rinominato il suo gruppo di donne democratiche neoelette, potrebbe essere un esempio o un’oasi nel deserto per tutte quelle donne che ogni giorno decidono di impegnarsi in politica e di far sentire la loro voce nei posti che contano.

L’idea della rubrica nasce per presentare le donne, che hanno fatto, che fanno ancora, che hanno appena cominciato a fare parte della scena politica locale, italiana e internazionale. L’idea non è quella di parlare di loro, della loro politica e delle loro politiche, ma di parlare di loro come donne, di comprendere quale sia il loro valore aggiunto e di creare degli esempi per tutte e per TUTTI.

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